LIBERALISMO E DINTORNI

In un’epoca come la nostra in cui molti concetti e idee vengono manipolati e distorti, penso sia importante indicare quali sono i significati che personalmente associo all’ idea di liberalismo.

– liberalismo come approccio pragmatico e non dogmatico, moralistico e settario alle problematiche della società, della politica, dello Stato, dell’ economia.

– liberalismo come metodo e non come fine; il fine è lo sviluppo materiale e spirituale del nostro paese, cioè dell’ Italia e degli italiani. Lo sviluppo materiale si esplica anche attraverso l’ individuazione e il perseguimento del legittimo interesse nazionale e dei propri concittadini; lo sviluppo spirituale include anche la difesa della propria identità culturale e storica, nel consesso europeo e mondiale.

– liberalismo come forma più evoluta di convivenza civile, in quanto comporta la legittimazione democratica del proprio avversario politico, rispetto della sua libertà di parola e di espressione. Il liberalismo rigetta l’ utilizzo della calunnia mediatica e la strumentalizzazione delle leggi e dei regolamenti per escludere o eliminare il proprio avversario dall’ agone politico.

– liberalismo basato sulla supremazia della società civile sullo Stato. In altri termini lo Stato è al servizio della società civile, é garante delle libertà della persona umana e delle sue aggregazioni, a partire dalla famiglia; utilizza i sistemi fiscale e giudiziario in termini di ragionevolezza, equità e rispetto della dignità umana.

– liberalismo basato sul garantismo e non sul giustizialismo. Una civiltà giuridica liberale é basata sul rispetto dei diritti inalienabili del singolo da parte dell’ apparato giudiziario statale. Tra i principi di fondo di questa concezione:

  • la presunzione di innocenza fino a prova contraria e al di là di ogni ragionevole dubbio;

  • il principio secondo cui “l’ingiustizia fatta ad un singolo è una ingiustizia fatta a tutta l ‘ umanità”;

  • un ordine giudiziario che appaia, oltre che essere, imparziale e quindi goda di una rispettabilità di funzione super partes non data a priori, ma riconosciuta universalmente e guadagnata concretamente nell’ attività di ogni giorno;

  • un ordine giudiziario che nelle sue dinamiche interne risulti trasparente e soggetto a meccanismi di valutazione democratica esterna (accountability).

– liberalismo come supremazia della sostanza e dello spirito delle leggi sul formalismo e sul culto del cavillo giuridico; supremazia del principio democratico su quello nomocratico, come valore di fondo della vita giuridica e nei contenziosi fra istituzioni.

– liberalismo come promozione dell’ iniziativa privata in economia in quanto motore principale della crescita economica.

In conclusione, in un contesto attuale in cui si tendono a obliterare le differenze culturali, esplicitare, seppure in modo semplice e forse grossolano, quali sono i propri principi di riferimento, senza reticenze e ambiguità, manifestando la propria identità culturale, credo possa essere un servizio di chiarezza e di onestà intellettuale a beneficio di tutti gli interlocutori.


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