Jake Holmes: “The Above Ground Sound Of J. H.” & “A Letter To Katherine December”

 

Foto del 13-02-15 alle 10.55“Parole disseminate sulla terra arida
si spezzano in silenzio
come gelidi fiori d’inverno.”

(ranofornace)ranina picciina

Jake Holmes-Lonely

holmes 1Ecco qua ragazzi, questa volta parliamo di Jake Holmes da San Francisco, uno dei songwriter più bravi e incompresi che l’America abbia mai avuto (forse perché non protestava abbastanza). Quindi inutile dire che è un’artista poco conosciuto al grande pubblico, ma non ai ricercatori di musica sixty che oggi lo considerano all’unanimità un pioniere della psichedelia d’autore.

Prendiamo in considerazione i primi due album dei quattro totali: “The Above Ground Sound “of Jake Holmes” (Tower 1967) e “A Letter To Katherine December” (Tower 1968) che mostrano tutto il potenziale musicale e poetico di questo notevole artista. Lo stile del primo Jake Holmes è minimale, desolato… ma soprattutto psichedelico. Il folk stringato del suo primo lavoro si mescola al lirismo trasfigurato e solipsistico dei suoi cantati, interpretati con lucida e drammatica consapevolezza. Il tono intimistico e sussurrato si impossessa  d’improvvise e rabbiose impennate, avvolte da un vento arido e ineluttabile.  The Above.. è un album dalla doppia faccia; ora freddo e spoglio… ora caldo e fecondo.

Jake Holmes-Too Long

holmes altra“The Above Ground Sound”of Jake Holmes”, è un album incredibile per tutti i cultori di psichedelia d’epoca. Folk-pop profondo e minimale espresso con intensità nefasta e visionaria da un artista di valore assoluto, troppo lasciato ai margini… e che, al vaglio della storia non ha ricevuto la giusta riconoscenza. Un brano su tutti definisce il primo album e la caratura di questo grande interprete. Ricordate “Dazed And Confused” presentato prima nel 1968 dagli Yardbirds e poi dai Led Zeppelin nel loro album omonimo del 1969? Ebbene il brano è il suo. Sappiamo tutti che ha portato fortuna ai marpioni del “dirigibile”, mentre il suo autore vagava nel limbo dell’anonimato. Non smetterò mai di dire quanto sia magistrale la versione originale di Holmes e  nella sua estrema essenzialità quanto sia completa ed efficace. Non manca nulla, proprio nulla che possa sminuirla al cospetto di quella “eliocentrica” di Page e Plant.

Jake Holmes-Dazed And Confused

holmes articolo dazedIl disco apre con la desolante e arrabbiata “Lonely”, segue la riequilibrata e malinconica “Did You Know” che riporta allo stile di Tim Hardin; poi l’intraprendente “She Belongs To Me” e la sognante “Too Long”, per la pessimistica e dimessa “Genuine Imitation Life”. La seconda facciata presenta il capolavoro “Dazed And Confused” di cui spenderò ancora alcune parole a parte, quindi la rassicurante bossanova di “Penny’s” ristabilisce la dimensione emotiva.  La blueasy “Hard to Keep My Mind on You introduce  ai sogni  speranzosi di “Wish I Was Anywhere Else”, chiude la riflessiva e parlata “Signs of Age”.

“Dazed And Confused” è l’originale, l’assoluta… essenziale trasposizione dell’essenza dell’anima del suo autore, espressione di una psichicità glaciale, un coagulo spaziale sospeso fra lo “stordimento” interiore e il presagio di una realtà “confusa” senza via di scampo. l’immensa forza straniante e la desolante profondità drammatica espressa dal suo grande autore, ne fa prima di ogni successiva interpretazione, (vero pallino per molti musicisti), un capolavoro assoluto. Di questo brano incredibilmente surreale, non vi è nulla che sia stato poi aggiunto dal “dirigibile”. Anzi si… è stato trasformato o privato della sua peculiarità più intima: “il silente e inesorabile avanzamento del tragico nella visione della vita”. Il disco tutto… rimane su un livello da capolavoro del “genere”.

Line-up: Jake Holmes (chitarra acustica, voce), Tom Irwin (non accreditato – chitarra elettrica), Rick Randle (non accreditato – basso).

Jake Holmes-Wish I Was Anywhere Else

holmes secondo lp coverCon il secondo album “A Letter To Katherine December”, la dimensione fredda e scarna del primo, si dissolve per addensarsi nelle sonorità intimistiche e psichedeliche di una avvenuta maturazione interiore; brani anch’essi splendidi, alcuni dei quali accompagnati da arrangiamenti orchestrali molto misurati e discreti. Line-up. Jake Holmes (chitarra acustica, voce), Ted Irwin (chitarre, chitarra solista), Mike Griffin (pianoforte, tromba, trombone, chitarre), Dave Brown (batteria, percussioni)

Jake Holmes-Saturday Night (album 2)

holmes 5Questo album ancora molto psichedelico, è però più elettrico, presenta momenti blues con accenni jazz ma soprattutto è caratterizzato dall’uso della limpidissima chitarra solista di Ted Irwin. Qui la complessità compositiva è nettamente superiore rispetto a quella del primo e più spontaneo album, che ha però in sé il fascino di una disarmante modernità, mentre A Letter… mostra un’evoluzione musicale e tecnica che lo consacra inequivocabilmente ad artista di alto valore.  Apre “Saturday Night” un brano musicalmente riconducibile al Buckley intimista, come anche “Late Sleeping Day” e “Chase Your Eyes” con un riferimento più spiccato alla canzone americana d’estrazione soul-blues-jazz, mentre “The Diner Song” e “High School Hero” spaziano dal jazz al folk-psych con apporti di fiati. “Moving Day” scorre splendidamente soffusa.

Jake Holmes-The Diner Song (album 2)

Con “Leaves Never Break” riprende l’atmosfera sospesa e orgiastica riscontrabile nel primo album, la leggiadra e intrattenitrice “It’s Always Somewhere Else”, la spiccatamente melodica e dimensionale “Sleeping Woman”, chiude la disciolta “Houston Street”.

holmes 4Concludendo, per la notevole personalità abbiamo a che fare con un grande interprete, qualcosa che si può inserire fra un Tim Buckley e un Tim Hardin, che la storia non ha saputo sufficientemente valorizzare. Dagli anni ’70 in poi, Holmes si è maggiormente incentrato direttamente sulla scrittura lirica, fornendo le parole per canzoni registrate da Frank Sinatra, Nina Simone e Harry Belafonte. I suoi primi due album rappresentano comunque un ottimo spunto di riflessione e aggiungono molto al già vasto panorama del cantautorato sixty americano. Immancabili!

Jake Holmes-Leaves Never Break (album 2)

rano 2valutaz. ***** / *****

Pierdomenico Scardovi


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