CRISTIAN GORI RELATORE ALL’UNIVERSITA’ DI VENEZIA

Venezia: Convegno internazionale sul futuro della città Illustrati i progetti dell’architetto Cristian Gori all’IUAV Il futuro assetto del territorio disegnato sulle centralità urbane

L’architetto bellariese Cristian Gori del Coworking Studio, ospite tra i relatori alla Conferenza internazionale organizzata dalla prestigiosa Università di Urbanistica e Architettura di Venezia. Due giornate di studio in memoria del grande urbanista italiano Bernardo Secchi, che hanno visto protagoniste alcune dell’eccellenze internazionali nell’urbanistica sul tema Utopia: Progetto della città e del territorio. Una kermesse che ha messo a confronto progetti e temi provenienti da tutto il mondo sul futuro della città.

Architetto Gori, ci parli dei suoi lavori illustrati.

Nella mia esposizione si concentravano estratti di studi compiuti per città diverse, da Beirut, Rimini a Bellaria I.M. I temi riguardavano le riflessioni dalla necessità di contemplare un “idea di città” per definire un piano urbanistico, alle nuove forme di mobilità, ai nuovi modi di strutturare i luoghi nella società globale del XXI secolo.

Il titolo della conferenza richiamava l’utopia nel progetto della città e del territorio.

Un omaggio a Tommaso Moro di cui ricorre il cinquecentesimo anniversario di quel lavoro letterario filosofico. Da qui lo spunto per promuovere una visione nuova della città, essendo quest’ultima diretta espressione di una società radicalmente mutata negli ultimi decenni.

Quali sono i principali cambiamenti che dovrebbero essere presi in considerazione anche nella nostra realtà locale?

In primis essere coscienti che la città non è più definibile fisicamente, oggi bisognerebbe contemplare dei Distretti territoriali a scala geografica. A livello mondiale la riviera romagnola potrà continuare a competere se saprà configurarsi come unico distretto costiero da Venezia ad Ancona, al fine di promuoversi a livello di concorrenza globale.

Questo significa dover fare sistema.

Assolutamente sì, all’interno di questo Distretto si dovranno poi valorizzare beni e servizi fondati sulle identità specifiche del territorio, strutturando delle centralità urbane. Costruire quindi una rete su cui innescare connessioni economiche, culturali e sociali, capaci di produrre valori non delocalizzabili, un sistema di interessi che possa incuriosire ed attrarre investimenti e turisti.

In cosa consiste il concetto di Centralità urbana?

È un ambito urbano capace di affermarsi per una specifica identità e funzione, in grado di sapersi relazionare in modo complementare con altre centralità all’interno del Distretto territoriale di appartenenza. Anche Bellaria Igea Marina potrebbe affermare alcune centralità di rilievo.

Quali?

Il porto-asta fluviale, il centro commerciale naturale, che richiedono una reinterpretazione come luoghi. Ma sarebbe opportuno riflettere su quali possibili centralità potrebbero sorgere in zona colonie o nell’ambito del periurbano, area ghetto dei Pirati, fornace o Cagnona.

Occorre rielaborare nuovi concetti interpretativi, anche per la mobilità.

È indubbio che quando parliamo di mobilità oggi non possiamo limitarci come in passato alla sola mobilità fisica, ovvero la viabilità per e dentro la città. Ci sono anche altre forme di mobilità da considerare: quella “immateriale” propria delle comunicazioni informatiche e, cosa ancora più importante, la “mobilità d’interessi” che possano condurre verso la città e farla vivere.

Cosa intende per mobilità d’interessi?

Nella visione futura del territorio non ci si può limitare come in passato alla semplice mediazione d’interessi prevalentemente economici di matrice immobiliare, occorre ricercare punti di sintesi più avanzati, che siano espressione di un intelligenza collettiva. Occorre saper offrire prodotti di wellness, di attività culturali, di interazione sociale e opportunità per sviluppi di idee innovative. Per far questo si devono abbandonare logiche di concezione urbanistica obsoleta e cominciare ad introdurre il Design Urbano “connettivo”.

Sarebbe?

Con Design Urbano “connettivo”, intendo una nuova categoria della produzione progettuale. Un design capace di connettere entità urbane diverse, coinvolgendo nella concezione dello spazio fisico tutto il contributo che potrà derivare dalle piattaforme dei database. La realtà urbana sarà sempre più il prodotto di molteplici entità fisiche e virtuali che interagiscono tra loro in virtù di un intelligenza “connettiva”, da cui strutturare nuovi luoghi e ambienti promotori di circuiti virtuosi e sostenibili ecologicamente.

Concetti presenti anche nella nuova e imminente legge urbanistica regionale con cui si dovrà ridisegnare l’assetto del territorio costiero. In modo particolare per Bellaria Igea Marina, che a fronte di un PSC, rimasto di fatto incompleto dopo dieci anni e inapplicabile, dovrà ripartire con un intero percorso di studio urbanistico per ripensare a quale idea di città si vorrà perseguire in futuro.

Un altra vetrina di prestigio che evidenzia le qualità professionali dell’ architetto Cristian Gori e onora Bellaria Igea Marina. Resta invece paradossale il vuoto dell’Amministrazione comunale in materia urbanistica, soprattutto nei confronti della qualità progettuale di queste proposte, capaci di attrarre l’interesse dei massimi esperti a livello internazionale.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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