LA TASSA DI SOGGIORNO

Una querelle senza fine. Tre le parti in gioco: gli albergatori; il comune, che finalmente dopo anni pensa di reintrodurla, anche se abbastanza timidamente, e infine la maggior parte della popolazione insieme alle minoranze politiche.

Credo che il potere degli albergatori sulle scelte politico-economiche dell’Amministrazione attuale, ma soprattutto di tutte quelle precedenti, sia un caso unico.

Il turismo ci ha portato ricchezza, la città è molto cresciuta, ma abbiamo sempre dovuto sottostare al volere della categoria degli albergatori.

Ricordo – ero ancora un ragazzino – una chiaccherata tra mio padre e un presidente degli albergatori di cui non farò il nome. Egli affermava che erano riusciti a bloccare un progetto edilizio e anche un insediamento industriale. Lì per lì non capii, ma mio padre mi spiegò che andava contro i loro stessi interessi senza minimamente preoccuparsi, che facendo così andavano anche contro l’interesse della città.

Allora mi domando: chi ha dato tutto questo potere agli albergatori?

La risposta è abbastanza semplice: chi ha governato dal 1956 fino al 2019, e sono sempre gli stessi che non hanno voluto creare un’economia alternativa concedendo agli albergatori tutto quello che volevano. Come l’ultima invenzione dei parcheggi sulla strada riservati ai clienti degli alberghi. Peccato che il codice della strada non preveda tale possibilità.

Ora gli albergatori – non tutti per la verità – dopo aver dominato la scena per tanto tempo, adducono scuse per non far introdurre la tassa di soggiorno. La prima, perdere i clienti fidelizzati, la seconda, hanno enormi spese per la tassa dei rifiuti, la terza, meglio la tassa di scopo. In più si lamentano che la città in certi punti non è molto presentabile.

Cominciamo dal lamento. Invece di lamentarsi, perché non si chiedono cosa hanno fatto per la città in cambio di tutto ciò che hanno ricevuto nel corso degli anni?

La tassa di scopo. Molto furbi, quella la pagherebbero tutti i cittadini, non solo loro. E poi ha, appunto, lo scopo di un’opera pubblica e non ha le stesse funzioni della tassa di soggiorno.

Le enormi spese per i rifiuti: se le hanno vuol dire che lavorano tanto, di cosa si lamentano?

I clienti fidelizzati. Davvero pensano che per pochi euro non verrebbero più? Via siamo seri, e dove andrebbero? Se rimangono in riviera la tassa c’è dappertutto, e costa molto più di quella che costerebbe qui da noi.

Ah, il margine operativo che si ridurrebbe. Cari albergatori, quando negli anni ’60/’70 mettevate le persone negli scantinati e nei sottotetti, e in una stanza da 2 ci mettevate 5 persone, tutto irregolare, guadagnando l’iradiddio, non mi pare che abbiate distribuito quel surplus ai cittadini, né tantomeno avete costruito opere pubbliche o asfaltato strade.

Avete avuto tutto. Ora, come minimo, accettate, senza discussioni, la tassa di soggiorno.

E forse c’è un altro problema. Maggiori controlli da parte della Polizia Municipale, obbligherebbero a registrare tutti i turisti presenti negli alberghi.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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