QUALCOSA NON TORNA IN QUESTE ELEZIONI

Non si spiegano altrimenti certe preferenze fin troppo generose in favore di qualcuno e a scapito di altri. Ci sono degli sbilanciamenti strani. Direte: la gente ha espresso questa volontà. Certo, ma vogliamo sperare che qualcuno non abbia fatto promesse extra, o dato pareri su chi era meglio votare indicando dove convogliare il voto. Il problema è che, a parte un paio di nomi, la classe politica non è stata rinnovata, i nomi sono sempre quelli. Essere in pista da 20, 30, 40 anni, non produce il rinnovo della classe dirigente. Questo non è un bene per la città.

Ci sono quelli che vanno dicendo che: «Sì, sono ancora qui, ma è solo per dare una mano». In realtà non vogliono lasciare la loro posizione, in pratica ritengono di essere indispensabili. Nella migliore delle ipotesi vogliono solo soddisfare la loro ambizione, sentirsi importanti, non entrare nel dimenticatoio. A vederli fanno quasi tenerezza quando cercano sostegno gli uni con gli altri per scacciare l’insicurezza che si cela dentro di loro, dimenticando che i politici sono degli avventizi, quindi solo di passaggio.

È un’abitudine della politica quella di approfittare delle rendite di posizione, qualcosa che è impossibile debellare e che ci porteremo dietro per sempre. La storia lo insegna molto bene.

Brutta cosa la politica quando per emergere fai cose che diversamente non avresti mai fatto.

Filippo ha dichiarato di voler rinnovare in parte la giunta. Molto bene, meglio ancora sarebbe rinnovarla completamente. Questa giunta ha fatto il suo tempo e a nostro parere ha dato tutto quello che aveva da dare. Siccome gli assessori devono portare idee nuove e valide, e non soltanto approvare idee e progetti preparati dagli uffici, sarebbe molto meglio portare nuova linfa nella giunta che verrà. Assessori che dovrebbero avere le giuste competenze, reali e non fittizie, ma soprattutto non entrare in conflitto d’interesse con la professione o il lavoro esercitato. La giunta deve lavorare per la città e non per il prestigio personale o di parte politica.

La scelta degli assessori può essere basata, o solo sui risultati comunali, oppure sui risultati delle politiche nazionali ed europee. Crediamo che una giusta miscela di queste due opportunità, sia il metodo migliore, giacché le liste civiche senza rappresentanza nazionale, certamente non sono in grado di portare conoscenze all’interno del governo. A tal proposito vogliamo ricordare la questione delle concessioni balneari.

Altra storia quella del PD. In questo caso qualcuno ha lavorato contro, mi riferisco all’alleanza con il M5S, una alleanza imposta dall’alto ai pentastellati di Bellaria. Il movimento 5 stelle è sparito, completamente disintegrato. Da 1222 voti del 2019 ai 302 del 2024. 920 voti in meno, molto strano. O il movimento 5 stelle non esiste più a Bellaria, oppure i pentastellati non sono andati a votare per boicottare Ugo Baldassarri. Eventualità che avevamo pronosticato in tempi non sospetti.

P.S. Altro articolo altri nemici.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

1 Commento su "QUALCOSA NON TORNA IN QUESTE ELEZIONI"

  1. Attenzione che le promesse non siano come quelle fatte a Genova io ti do, tu mi dai. Allora sarebbero guai

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