L’AMBIZIONE DEL KAISER

Al mondo ci sono persone pervase da un’ambizione che si potrebbe definire aberrante.
Gli esempi ce li tramanda la storia. Per alcuni vicini a noi nel tempo, si possono citare Hitler, Stalin, Putin, Erdogan, ecc.
La loro ambizione è devastante, poiché hanno l’insopprimibile bisogno che il mondo giri intorno a loro. Gli altri sono solo strumenti per raggiungere i loro obiettivi. Non importa chi calpestano, non esiste in loro il minimo segno di democrazia, di uguaglianza, sono accentratori che si sentono assolutamente superiori. Il rapporto umano che prediligono è con loro stessi. Si sentono semidei e promuovono il cosiddetto “culto della personalità”.

Poi ci sono piccoli e insignificanti personaggi che nonostante la loro evidente pochezza, manifestano le stesse caratteristiche appena sopra esposte. Pervasi dalla medesima, debordante ambizione e che, per puro errore, sono stati insediati in posti di potere. Uno di questi è il nostro ex Kaiser. Dopo i primi cinque anni abbastanza tranquilli, si è messo in testa un’idea meravigliosa: essere l’unico padre e padrone della città, e ancora non gli è passata.
Credendo di essere il nuovo Imperatore d’Occidente, non ha più dato retta a nessuno, nemmeno a chi fino ad allora lo aveva sostenuto e aveva contribuito alla sua rielezione. I suoi consiglieri e chi faceva parte del suo entourage, hanno iniziato a criticarlo. Figuriamoci: criticare il difensore delle sacre spiagge! Più di uno, dopo aver brindato a tarallucci e vino con lui, ha cominciato a mandarlo affa….o. Troppe malefatte, troppe situazioni ambigue, troppe cose che non battevano pari e troppi malumori tra i cittadini. Ma non tutti avevano il coraggio di ribellarsi, di parlare apertamente, anche perché temevano le sue vendette.
Ha forse cominciato a realizzare che non era un imperatore, quando Filippo Giorgetti non lo ha voluto in Giunta e dopo aver perso le elezioni a Rimini. A Rimini si chiedevano chi mai fosse questo Ceccarelli da Borghi; forse ha capito? Pare di no, visto che attraverso Gianni Giovanardi, insieme all’ideologo neologista Medri, cerca di essere il prosindaco della città. Racconta che a Bellaria lui non è Lega, però è lega a Rimini e magari sarà Lega alle prossime elezioni regionali. Insomma, un piede in tre staffe.
Dopo aver cambiato diversi partiti, dall’UDC al PDL a Forza Italia e adesso Lega, quando passerà a Fratelli d’Italia? Meglio nel M5S?
Il Kaiser vinse soprattutto perché la gente si era stufata della sinistra e voleva un cambiamento. In buona sostanza, con lui cademmo dalla padella nella brace.

L’incantatore di serpenti non incanta più. Oggi la politica è cambiata, le persone non si fanno più incantare dai proclami e dai programmi, ma desiderano che il futuro sindaco soddisfi soprattutto le loro necessità presenti e future, le piccole cose di ogni giorno e le più importanti e strategiche. Questo vale per tutti, dai semplici cittadini agli operatori economici.

Sic transit gloria mundi, caro Kaiser


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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