L’EREDITÀ DI MATTARELLA

L’Epifania, come è noto, tutte le feste si porta via: ma non quella del Quirinale.

Già dai primi giorni del 2022, comincerà il gran galà per l’elezione del Presidente della Repubblica, ma probabilmente non sarà elegante, avrà un ritmo tribale con trabocchetti ad ogni passo.

Invitato d’onore è Sergio Mattarella. C’è chi ancora spera nella prosecuzione del suo mandato al Colle presidenziale, ma in realtà è tutta melina.

Mattarella ha giocato d’anticipo declinando con cortese risolutezza l’invito. Le quote dei bookmakers lo danno 1 a 1 fuori dai giochi, nonostante le insistenze plateali della Scala, probabilmente le uniche sincere, e quelle interessate dei partiti che non sanno che pesci pigliare.

Con tutta probabilità il “No” definitivo del Presidente uscente, sarà lui stesso a pronunciarlo durante il discorso di fine anno. Vedremo. In ogni caso Mattarella sembra davvero intenzionato a non togliere più le castagne dal fuoco a nessuno. Ma quella di Mattarella non è però una cattiveria gratuita. Se davvero non ci ripenserà, se ne andrà lasciandoci in eredità un obbligo: far tornare la politica vera, che oggi pare sospesa tra pandemie e governi di “tutti”.

Sarebbe una grande eredità di cui il paese ha bisogno. Vedremo se questi “politici” saranno in grado di farlo mettendo da parte slogan e personalismi, perché di certo gli italiani la meritano.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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