TEMPO DI ANNUNCI

Puntuali (come al solito) arrivano gli annunci di distrazione di massa. In due giorni ben due, uno di Mauri, l’altro della Ceccarelli.

Uno riguarda la mobilità della PM, che avrà un futuro sia ibrido che solo elettrico, l’altro inerente vari bandi che riguardano la scuola per un totale di cinque milioni di euro.

A proposito: Le bici faranno forse la fine delle cargo bike destinate in pompa magna al piedibus e ancora parcheggiate da qualche parte?

Logico pensare che, a breve, arriverà un terzo annuncio da parte di Neri.

Tutti e tre gli assessori sono coinvolti, chi più chi meno, nella vicenda degli abusi sulla spiaggia. Questi annunci arrivano in pieno Agosto, periodo strano per farli. Sembrano appunto ideati per distrarre dalla vicenda degli abusi. Quasi a volersi ridonare una verginità.

Come disse il rivoluzionario francese Saint Just: «Non si può governare ed essere innocenti».

Perché i politici non ammettono mai di aver sbagliato? Eppure l’ammissione dell’errore (errare è umano) renderebbe più facile il perdono. Il mitico Fonzie non riusciva a dire “ho sbagliato”, solo che quella era una sit-com, qui parliamo del governo di una città.

La fantasia galoppa perché la realtà zoppica.

Qui non si tratta di parteggiare per una parte politica, si tratta di un sistema politico da rivedere. Un sistema che, in un modo o nell’altro, favorisce i propri interessi, non quelli della comunità. È ambizione personale? Intima convinzione di avere sempre ragione? Credere di essere degli illuminati? Protagonismo personale?

Pensiamo al CC in generale. Se un cittadino vi vuole assistere ben difficilmente ci capirà qualcosa. Vedrà una disputa tra consiglieri, ma nel merito non sarà in grado comprendere il contenuto delle delibere per cui si dibatte. Semplicemente non le può conoscere, sono materia riservata ai consiglieri fino a quando non sono approvate e pubblicate.

Eppure sono di pubblico interesse, allora perché non renderle pubbliche prima della loro approvazione? Sarebbe l’unico modo attraverso il quale il cittadino potrebbe capire cosa succede in CC. Si è persa la buona pratica di parlare con la gente prima di deliberare o proporre delibere. Più si ascolta, meno si sbaglia. Pensate a quante riunioni si facevano prima degli arredi urbani. Adesso tutto viene calato dall’alto.

L’informazione è la strada per un corretto rapporto con i cittadini.

Il resto, per dirla come Robert De Niro: «sono chiacchiere e distintivo».


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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