UNA BEATA MINCHIA

«Cari amici elettori, mi è stato chiesto cosa potrei fare, se venissi eletto, per i poveri e i bisognosi? Una beata minchia!»

Martedì prossimo 16 luglio, alle ore 15, nella Sala Koch del Senato della Repubblica, un gruppo di senatori e deputati del M5S affronterà il tema di quali soluzioni concrete e realizzabili si potrebbero adottare per uscire dalla crisi economica e cambiare completamente le prospettive presenti e future del nostro paese.

A tal proposito, Fabio Conditi, Presidente dell’associazione Moneta Positiva, in un suo recente articolo affermava che: «dovremmo liberarci dalla gabbia mentale che ci affligge, per riuscire finalmente ad immaginare e progettare il futuro che vogliamo per noi e per i nostri figli». Proseguiva dicendo che «è ora di fare una rivoluzione nel nostro paese. Una rivoluzione sia culturale che politica, perché l’una senza l’altra sarebbe inefficace.
Ad una rivoluzione culturale, assolutamente necessaria, deve far seguito una rivoluzione politica che metta finalmente al centro le persone, le sue vere aspirazioni ed il loro benessere in senso lato
».

Non si può non essere d’accordo con queste premesse; il potere ed il denaro non possono più essere le uniche aspirazioni dell’Homunculus Politicus e le nostre; non possiamo più permettercele.
Chi ci governa deve avere necessariamente come obiettivo il cittadino e le sue vere aspirazioni, il suo benessere, la sua salute mentale e fisica.

La stessa identica cosa dovrebbe coinvolgere anche noi tutti.
I desideri della mente, potere e denaro, sono insaziabili.
Dobbiamo dominarli prima che sia troppo tardi.

L’ articolo 2 della Costituzione della Repubblica Italiana dice: ”la Repubblica riconosce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
In questa ottica il cittadino non è più un individuo separato e sempre in competizione con gli altri, ma un essere che è in relazione con il mondo che lo circonda e coopera nelle formazioni sociali disponibili come la scuola, la famiglia e le associazioni.
Esiste una stretta correlazione fra diritti e doveri dove tutti sono chiamati ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

La portata di questo articolo, come ben capite, è enorme.
Prima viene la collettività, le esigenze dei cittadini, i problemi legati all’ambiente dove viviamo, alla nostra salute, poi l’individuo.
Noi non siamo al centro dell’universo, nonostante il nostro inconscio lo creda fermamente.
E’ un principio importante, il principio solidarista, su cui si basa tutta la nostra Costituzione.

Compito dei gruppi politici è anche quello di dialogare tra di loro avendo come obiettivo primario non la sconfitta dell’avversario a qualsiasi costo ed a qualsiasi prezzo, ma la realizzazione di quel progetto esistenziale dove il benessere, nel senso più ampio del termine, venga ridistribuito a più gente possibile.
Noi tutti siamo solo di passaggio, ricordiamocelo, ed in fondo saremo soltanto ciò che avremo donato.
Il resto cadrà inevitabilmente nell’oblio..

Per gentile concessione di Marcello Benghi


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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