Intervista a Giorgio Mosconi sulla questione del simbolo della città, usato da Filippo Giorgetti.
Ma allora questo simbolo comunale si può usare o no per propagandare la propria lista?
Vedi, nella coalizione che sostiene Filippo, ci sono almeno 3 avvocati e in più ci sono persone che amministrano da 10 anni, alcuni anche di più. Fare finta che si tratti di una questione giuridica è ridicolo. Intanto la legge elettorale e le istruzioni operative del ministero dell’interno che ad essa si riferiscono vietano l’uso di simboli del comune, immagini o soggetti di natura religiosa, o simboli di società calcistiche e sportive. Questo nella presentazione del simbolo elettorale. Inoltre è fatto divieto a dipendenti del comune di presentarsi alle elezioni del proprio comune. Infine nel 2000 è arrivata una legge sulla par condicio che vieta alle amministrazioni di far propaganda sul proprio operato (una volta sempre coi soldi di tutti). Questi divieti espressi avranno pure un significato? Ci saranno pure dei motivi? Sinceramente per la mia modesta esperienza di poco meno di mezzo secolo, non avevo mai visto l’uso di un simbolo istituzionale, almeno nella nostra provincia che mi sono divertito a tappezzare di manifesti.
La commissione elettorale è passata sopra a questo, ma sembra che la Prefettura abbia invitato a presentare denuncia al fine di valutare eventuali irregolarità.
Ti dirò di più, a me ed ai miei amici di coalizione, non interessa far sanzionare un qualsiasi candidato, uno che, tanto meno, è ancora Presidente del Consiglio Comunale. Abbiamo preferito fare una scelta polemica su cose che non si devono fare secondo noi e che, ripeto, non ho mai visto in giro da noi. Certo lo inviterei a non usare più un simbolo che è di tutti e rappresenta l’orgoglio di circa 62 anni di vita comunale perché è sbagliato oggettivamente. Non sono giudizi questi che spettano alla burocrazia, che ovviamente preferisce non occuparsi di queste cose, ed anzi tende spesso, lodevolmente, a sanare le imperfezioni per permettere a tutti coloro che vogliono competere elettoralmente di poterlo fare.
E allora dove sta il problema?
In quello che ha dichiarato la coalizione avversaria che a noi sembra contraddittorio e mette in evidenza una sensibilità diversa sui comportamenti amministrativi. Devo per forza fare alcuni esempi. La scopertura di statue nel famoso periodo dei 40 giorni prima delle elezioni, se non illegittima, è opportuna? Più veniale se fatta da non candidati seppur amministratori ancora in carica; ma da candidati va bene? In campagna elettorale non siamo tutti sullo stesso piano? Candidati che espongono simboli, bandiere ecc. in luoghi in cui non vanno esposti in campagna ed in città, vanno bene? Per carità, su questi temi chi è senza peccato scagli la prima pietra; a volte si può trattare perfino di centimetri. In alcuni casi l’inesperienza e l’ignoranza fanno fare errori e noi non vogliamo tirare la croce addosso a nessun malcapitato, in fondo mai su queste cose, anche nella polemica, si è andati oltre alla tempesta in un bicchiere.
Filippo ci invita ad occuparci di programmi per il futuro della nostra città. Non cerchiamo altro. ma almeno cerchi il confronto con gli altri candidati a Sindaco e non si sottragga come ha fatto in TV su Tele Icaro, e come ha fatto sempre chi l’ha preceduto. Noi non sottovalutiamo la gente e speriamo che noti questa differenza di comportamenti.
Vogliamo poi parlare delle asfaltature e chiusura di buche all’ultimo momento, o agognate sostituzioni di lampadine? Tutto l’armamentario che prima si rimproverava ad altri viene fatto con modalità ancora più sfacciate. Il problema sta nel fatto che noi saremo diversi. Il piano delle asfaltature e dei rattoppi sarà pubblico, discusso e dichiarato nelle modalità e nei tempi. Però l’uso del simbolo della nostra orgogliosa municipalità in propaganda elettorale non lo digeriamo, e vogliamo che lo capisca anche chi fa finta di non capire. Il Comune è di tutti, e non di alcuni e dei loro amici, degli amici degli amici e tifoseria cantante.
Si può chiudere questa questione?
Certamente, specie dopo aver letto che il Giorgetti ha dichiarato che si impegna a non usare più quel simbolo in campagna elettorale. Parliamo di programmi! C’è tanta carne al fuoco e la città ha bisogno di uno scossone. Confidiamo che i cittadini, o palesemente, o per altre vie, trovino il modo di sapere, valutare e giudicare ciò che è meglio per la cittadinanza e per chi ci viene a trovare. Noi siamo a disposizione di tutti per chiarire il nostro pensiero, anche di coloro non ci voteranno. Il movimento che stiamo creando andrà ben oltre questa contingenza elettorale.
Se il candidato Filippo Giorgetti vuol replicare, pubblicheremo volentieri le sue parole.
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