ANALISI DELLE LISTE ELETTORALI

Cominciamo da quelle che sostengono Filippo Giorgetti. Scorrendole si notano alcuni nomi che, a nostro giudizio, sono emanazione diretta di Enzo Ceccarelli.

I nomi sono almeno 5 o 6, di cui almeno 3 saranno sicuramente eletti. Questo è il punto: bastano tre consiglieri che votano contro il sindaco per mandare tutto all’aria. È quindi possibile che, se eletto, Filippo Giorgetti sia succube dei voleri dell’ex sindaco Enzo Ceccarelli, che sta assumendo una influenza analoga a quella di Nando Fabbri nella sinistra in cui, praticamente, decide tutto.

Ceccarelli aspira a comandare senza esporsi. L’alternativa, qualora Filippo non si prestasse al gioco, è farlo cadere. A questo punto Ceccarelli si riproporrebbe come sindaco.

Caro Enzo, ma sei proprio sicuro che saresti rieletto?

Di questa ipotesi avevamo già scritto qualche tempo fa.

Passiamo alle liste di Gabriele Bucci.

Qui il nome che solleva dubbi è uno solo. I dubbi sono dettati dal fatto che il personaggio in oggetto è tuttora consigliere schierato nei banchi della maggioranza. Per nove anni ha votato, approvandole, tutte le delibere dell’amministrazione Ceccarelli, e definiva il sindaco con l’appellativo de “il sommo”. Cosa ci faccia adesso nello schieramento opposto è quasi inspiegabile.

Per la lista che sostiene Danilo Lombardi nulla da dire, nessun elemento che possa destare sospetti. Coerenti con la loro filosofia non sono scesi a nessun compromesso elettorale.

A parte Danilo Lombardi, gli altri due candidati quali e quanti compromessi hanno dovuto accettare, e quanti dovranno accettarne una volta eletti?

Perché è indubbio che ogni candidato nelle liste sia portatore di qualche interesse, non solo di categoria, ma addirittura personali. Si sa che la via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.

Non vogliamo partire prevenuti nei confronti di nessuno, giudicheremo come sempre in base ai fatti, ma è ovvio che le liste già parlano da sole. Di quanta libertà godrà il prossimo sindaco?

Ci sono due punti focali nella nostra città: la colonia Roma e una possibile darsena davanti alla stessa. Saprà il nuovo sindaco agevolare una eventuale soluzione?

La colonia Roma è un punto nevralgico per la città, ma invece di esserne il fiore all’occhiello a tutt’oggi è una struttura abbandonata e fatiscente. Ogni città sulla riviera ha una darsena, solo qui manca. Se ne parla da oltre cinquant’anni, ma per un motivo o per un altro, la politica ha sempre ostacolato la sua realizzazione.

Sono due progetti che richiedono tempo, proprio per questo andrebbe cercato il massimo accordo fra tutte le forze politiche.

Un’ultima considerazione: quanto si sarebbe potuto fare per una darsena con i dieci milioni di euro versati in dieci anni a Verdeblu? E quanta promozione turistica avrebbe ottenuto una darsena? Forse (e quel “forse” è un eufemismo) sarebbe stata molto più efficace di quella prodotta dalla Fondazione.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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