IN MORTE DI GIOVANNI GRADARA

Si è spento Giovanni Gradara: “Giovannino”.

Era un “maestro”. Un maestro dei tempi in cui i maestri erano qualcosa di più. Depositari di un sapere, di una cultura che oggi è appannaggio di laureati, anzi, forse di più, ben di più, perché allora un diploma superiore aveva nelle pieghe una preparazione diversa. Allora la laurea era un traguardo per pochi, quindi la cultura veniva condensata, concentrata, e già a partire dalle scuole medie si studiavano materie che oggi si sono riversate nei licei e nelle università.

Il latino, l’origine della nostra lingua, oggi riservato agli studi classici, era un fondamento nelle scuole medie d’allora.

Giovannino sapeva di matematica, di algebra, di storia, di letteratura. Non avrebbe affatto temuto confronti con moderni laureati. Aveva quel sapere che si pretendeva venisse faticosamente assorbito ai suoi tempi.

Riportiamo un suo scritto che avevamo pubblicato. Emblematico del suo profondo pensiero, della sua notevole cultura, del sentimento limpido che sempre era stato parte di lui.

IL PERICOLO DELLA PIGRIZIA MENTALE

Di Giovanni Gradara

«I contesti storici mutano in un continuo divenire, «come l’acqua in un fiume» (Eraclito)

Oggi, fortunatamente, da circa 70 anni nel nostro continente il fuoco delle armi si è spento, grazie ai Padri dell’Europa (Spinelli, Monnet, Spaak, Schuman, Adenauer, De Gasperi…..).

Ma non dobbiamo illuderci, non si deve desistere, cullarsi nella pigrizia mentale!

Senza una diffusa e concreta Educazione Civica (nelle scuole, famiglie, istituzioni laiche e religiose, ambienti di lavoro pubblici e privati…..) si alimenta l’astio, l’inimicizia, il cieco egocentrismo, l’ostilità interpersonale e sociale.

Le Fondamenta dell’Edificio geopolitico Europeo si potrebbero indebolire, non reggere il peso già gravoso, per poi sgretolarsi.

Auguriamoci che ciò non accada e, come diceva Luigi Einaudi: “La Pace va ricercata e promossa innanzitutto in ognuno di noi!”»

Non aggiungiamo altro. Solo che, a volte, alcune perdite passano sotto silenzio, anche se sono irreparabili.

Ciao Giovannino.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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