ANOMALIA VERDE

Sembra che a Bellaria il verde sia diversamente considerato.

Mentre assistiamo a disboscamenti selvaggi, le erbe spontanee godono del massimo rispetto.

Dove via Fermi si immette in via Ionio c’era una villa nascosta nel verde. Quella vista dava un’immagine di freschezza, di intimità.

Un’isola vicina al centro che ristorava la vista disturbata dalla confusa e disarmonica cementificazione. Un centro e il suo contorno, vittime della frenetica smania di ammucchiare cubi e parallelepipedi di mattoni e cemento, disallineati e dismorfi.

Erano i giorni dell’arcobaleno, dopo la pioggia tornava il sereno del turismo. Si pensava che ai turisti interessasse il mare e la spiaggia. Oddio: sulla spiaggia ci hanno pure costruito, ma così i turisti erano ancora più vicini al mare.

E poi c’è l’isola dei platani: i platani non sono alberi?

Però quella villa era bella, aveva quel non so che di selvaggio che stimolava le emozioni: poi ci hanno messo le mani. Ora si presenta così, come le foto prima e dopo mostrano: bella ripulita.

Noi la preferivamo prima, anche se dobbiamo riconoscere che l’aver tolto il verde, permette di vedere, al suo confine, le belle cassette di acque e bibite, testimoni di un’industriosa attività locale.

Ma se da un lato il verde viene sradicato, nel “prestigioso” Palacongressi gode del massimo rispetto. Lì le erbe infestanti, ai confini del parcheggio, possono liberamente prosperare.

Fa ancora tenerezza la vecchia villa Ricci, il cui verde appare vigoroso e curato. Speriamo la lascino così.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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