I COMPROMESSI SPOSI

Un Assessore al niente

Sanno di ipocrisia le parole del Sindaco Enzo Ceccarelli sulla nomina, fatta da lui, di Cristina Zanotti: «Questa nomina ci permetterà di contare sull’esperienza e sulle capacità di Cristina Zanotti, che ben conosce le dinamiche e il funzionamento della macchina comunale, potendo così essere da subito operativa e utile per il bene del nostro ente.»

Le deleghe sono: mobilità, decentramento e partecipazione (compresi i rapporti con i Consigli di Quartiere); pari opportunità e Sistema Comune (ossia Organizzazione; Sistema informativo e innovazione; Controllo di gestione; Comunicazione interna). Si intuisce che sono tutte deleghe di nessuna importanza.

Altrettanto non si capisce molto bene quali siano queste dinamiche interne che la Zanotti conosce bene. E nemmeno si hanno elementi per valutarne le capacità. Non servono chissà quali capacità per deleghe da semplice impiegato.

Con un semplice colpo di spugna, Enzo Ceccarelli ha cancellato i contrasti tra lui e il nuovo Assessore: Altrettanto ha fatto la Zanotti. È facile diventare amici se ci sono “le convergenze parallele” (cit. da Aldo Moro). Ceccarelli aveva bisogno di un consigliere che non avesse conflitti d’interesse, e l’unico modo era sostituire la Zanotti. Ma lei non avrebbe mai lasciato il suo posto; lo avrebbe fatto solo in cambio di un incarico di prestigio (prestigio si fa per dire). Quindi ha rassegnato le dimissioni, appunto, per una poltrona da Assessore.

L’ambizione di essere qualcuno che conta, a volte, fa fare cose che altrimenti non faresti mai. Ma tant’è, ognuno ha il suo credo. Ma è curioso come, per far “carriera”, si corra in soccorso di qualcuno con cui si era in evidente contrasto. Cose della vita no? E, ovviamente, cose della politica.

Nell’ambito della politica si dice che certe promozioni siano fatte per togliere di mezzo qualcuno e metterlo in condizione di non nuocere. Si dice anche che queste promozioni siano messe in atto solo quando il capo è preso per il collo, non per merito.

Fin che la barca va, lasciala andare”, cantava Orietta Berti; ma questa barca è poi sicura? Non è che farà la fine del Titanic?

Di solito si abbandona la nave che affonda. Schettino lo ha addirittura fatto anche se non avrebbe dovuto. Pare, invece, che da noi abbiamo un esempio di qualcuno che ci sale, e anche volentieri. Almeno così sembra.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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