COME TUTTO EBBE INIZIO. PARTE 10

COME TUTTO EBBE INIZIO

Capitolo decimo

E iniziò il fulgido periodo che avrebbe dato alla testa a tanti per lunghi anni a venire. Bellaria sembrava popolata da geni! Geni dell’economia; geni della finanza; geni dell’imprenditoria. Analfabeti si mettevano a fare i mediatori, altri con la terza elementare venivano assunti come impiegati in comune e, magari, diventavano “assistenti ai lavori” o “ufficiali sanitari”! Fischia!!!

Il fatto è che, sarà stata la “casa rossa”, ma se avevi la tessera del PC: entravi! Se magari avevi un diplomino, anche piccolo eh? Altre porte si potevano aprire, ma fuori dal circolo PC: comune insomma. Lì, la tessera, valeva più di una candidatura al Nobel. Oddio, non è che sull’altro fronte le cose fossero poi tanto diverse. Se infatti i comuni erano belli rossi, altre istituzioni erano belle bianche. Se togli una i da bianche, viene ‘banche…’ Lì, se eri democristiano entravi meglio… Cioè, entravi ‘se eri democristiano’, perché i comunisti erano considerati pericolosi. Ma non facciamola troppo semplice. Già, perché la DC aveva una parte che tirava più a destra, e una che tirava più a sinistra. Ecco, dovevi sapere da che parte stare anche lì. Comunque qualcuno andò dal gommista politico e si inventò l’ossimoro ‘convergenze parallele’ (chi non sa cos’è un ossimoro perda un po’ di tempo a impararlo. E comunque non è un albero).

I ‘Signori’ che venivano al mare si dividevano in signori ‘Signori’, e signori e basta.

Per i primi erano nati gli alberghi, i secondi andavano negli appartamenti delle casette con il tetto a padiglione e le persiane verdi che ancora non erano rimaste vittime dell’epidemia del mattone. Ma sarebbe durata poco.

Infatti le casette avrebbero presto contratto il virus e sarebbero cresciute: ma non per i signori ‘Signori’. Avrebbero mantenuto la stessa destinazione: cioè per i signori, e basta.

Sia chiaro che scrivendo “signori ‘Signori’”, nel caso in oggetto, non si intendono definire doti morali o dignità nel comportamento, ma più semplicemente usare l’accezione comune che a quei tempi (e un po’ anche oggi) aveva quel termine. I signori ‘Signori’ erano quelli… con molti soldi… Gli altri: operai e impiegatucci che, grazie al ‘miracolo economico’, potevano permettersi una vacanza, erano i ‘signori, e basta’.

E come crebbero quelle case? A parte il tetto alla svizzera, uguali a quelle che da casette erano diventate case. Sì: corridoio in mezzo, camere di qua e di là, naturalmente grandi, che dentro ci doveva stare una famiglia e… un bagno solo in ogni piano.

Sembrava bello: turismo per tutte le tasche e tutte le categorie. Anzi, considerando che i signori e basta, erano più dei signori ‘Signori’, perché non dedicarsi più ai primi?

Pensioni, pensioncine, locande ecc., crebbero ovunque. Parcheggi? E che erano i parcheggi? Dov’erano le automobili? Camere ci volevano, e belle grandi!

Un’occhiatina a Milano Marittima nessuno l’aveva data; lì infatti l’avevano già vista in altro modo ma: “’Sa vùt chi capésa tra c’al zanzaeri? (Cosa vuoi che capiscano tra quelle zanzare?)”

Non avevano nemmeno calcolato che il ‘miracolo economico’ sarebbe finito, che le vacche grasse prima o poi dimagriscono, e le prime a dimagrire sono quelle che nel fienile hanno giusto il foraggio per quel giorno.

Non avevano nemmeno calcolato che i signori ‘Signori’, non amano tanto mescolarsi con i signori e basta, e sarebbero andati a cercare posti dove c’erano più che altro i loro simili.

Era senz’altro dovuto alla famosa maledizione: “Farò popolare quella terra dagli umani che mi riusciranno peggio…” Vien da pensare che li facesse riuscire peggio di proposito.

Infatti anche i sindaci (scritto con la minuscola) ci misero una bella mancanza di lungimiranza: Nino Vasini primo e Odo Fantini secondo, fecero del loro meglio per far sì che le cose volgessero al peggio… Come? Permettendo che ognuno facesse alla ‘come gli pareva’.

Che poi pareva che facendo come a ognuno pareva, le cose andassero anche bene! Filavano insomma…

C’erano i ‘veglioni’. Quello degli albergatori, quello delle mimose, pure quello dei pescatori c’era! Già, i pescatori e la guerra. Questi avevano pagato tributi anche dopo la fine della guerra, a causa delle mine vaganti. Qualcuno pensava che, se fatto in determinati momenti, quel veglione portasse sfortuna. Non era così naturalmente, ma ci fu chi lo diede per assodato.

Ci si preoccupava per il futuro prossimo, che di preoccupazioni ne dava poche. Chi metteva in guardia dicendo che ci si doveva organizzare per prepararsi ad affrontare momenti meno prosperi, era solo uno che gufava. Si doveva costruire, più alberghi ci fossero stati, più gente sarebbe venuta. Costruire come? Chi pensava a un piano strategico comunale? Allora nessuno ci pensava, ma se ci avessero pensato, non avrebbero certo avuto bisogno di prendere lezioni da nessuno… per sbagliarlo.

Continua

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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