NOVITÀ SULLE CONCESSIONI

Approvato dalla Camera dei Deputati il disegno di legge delega al Governo per la revisione e il riordino della normativa inerente le concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali, a uso turistico e ricreativo.

Favorevole la maggioranza (Pd e Alleanza Popolare) con 173 voti, contrari, con 81 voti, centrodestra e 5 Stelle.

Nel disegno di legge sono indicati i limiti massimi e minimi di durata delle concessioni, a cui le regioni dovranno attenersi per consentirne un uso che risponda all’interesse pubblico. Per garantire la pluralità e la differenziazione dell’offerta, le regioni potranno limitare il numero massimo di concessioni per ogni singolo operatore economico negli ambiti territoriali di riferimento.

Per l’applicazione delle novità introdotte nella disciplina di riordino, è previsto un ragionevole periodo di transizione.

Inoltre il Governo viene: “delegato alla revisione dei canoni concessori, che dovranno essere determinati con l’applicazione di valori tabellari, tenendo conto della tipologia dei beni oggetto di concessione, anche con riguardo alle pertinenze e alle relative situazioni pregresse. Nel caso di concessioni demaniali di più elevata valenza turistica, il canone è maggiorato e una quota, calcolata in percentuale sulle maggiori entrate annue rispetto alle previsioni di bilancio, destinata alla regione di riferimento”.

Nel testo, modificato e integrato dalle commissioni parlamentari, sono stati inseriti i seguenti punti:

un periodo transitorio per le concessioni assegnate entro il 31/12/2009. Gare immediate per le nuove concessioni
– viene riconosciuto il principio del legittimo affidamento
– viene riconosciuto il valore commerciale dell’impresa
– vengono salvaguardati i livelli occupazionali
– vengono valorizzate le peculiarità territoriali, le forme di gestione integrata dei beni, delle attività aziendali e la professionalità acquisita sia dai concessionari, che dai gestori
– vengono premiate le strutture a basso impatto ambientale e quelle che offrono servizi di fruibilità della infrastruttura e della spiaggia, che vadano oltre quelli, già previsti per legge, a favore delle persone disabili
– saranno da definire i criteri di valutazione di facile, o difficile rimozione, delle opere realizzate dai concessionari.

Ora la legge passa al Senato per la definitiva approvazione, che è comunque tutt’altro che certa.

La prima causa risiede nel fatto che l’attuale legislatura è ormai giunta al termine e ancora non è stata approvata la legge di bilancio. Inoltre, al Senato, la maggioranza può contare su un numero molto più risicato e il centrodestra è intenzionato ad approfittarne.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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