UN PONTE PERICOLOSO, CHE SCATENA ANCORA FACEBOOK

Su Facebook è un brutto “social momento” per il Comune. Nel supergruppo dello psicodrammone per i vigili intervenuti con la sirena nell’Isola dei Platani per allontanare un artista di strada, ieri sono andate in scena le cadute in bicicletta sul ponte mobile (mobile per modo di dire).

È un argomento già trattato da Belligea il 21 agosto 2013 (quattro anni fa) qui il link https://www.belligeanews.it/2013/08/21/quellultimo-ponte/ .

Un post fotografico del pomeriggio su “Sei di Bellaria Igea Marina se…” mostra una dolorante ragazza, nell’immediatezza di una rovinosa caduta. La foto (che, sia detto per inciso, avrebbe dovuto essere pubblicata con qualche cautela in più per tutelare la privacy della vittima) mostra una situazione che, stando all’autore, si verifica un paio di volte al giorno. Ovvero un centinaio di volte durante l’estate.

Quindi, facendo le debite proporzioni, 200 volte all’anno. Un’ecatombe fino ad oggi sottaciuta ma abbastanza nota a chi frequenta la zona. E infatti l’autore del post lavora nella pescheria, proprio davanti al ponte mobile. Si tratta di Massimo Bellavista, direttore della struttura, che tra le sue mansioni di fatto ha oramai anche quella di correre sul ponte con la borsa di primo soccorso ogni volta che sente rumore di caduta. Bellavista non è una persona qualunque. In pratica si tratta di un personaggio con un ruolo di rilievo a Bellaria-Igea Marina, messo a dirigere una struttura pubblica che una cooperativa privata ha ricevuto per un affitto irrisorio, il costo di un paio di chili di pesce al giorno. Insomma, un miracolato delle scelte del Comune visto che nel sito della pescheria e del ponte la giunta Ceccarelli ha inanellato una incredibile sequenza di errori.

Le informazioni che Bellavista mette nel supergruppo sono impietose verso il Comune: al pretoriano di Ceccarelli che subito lo ammonisce facendogli presente che il ponte è pedonale e non ciclabile, Bellavista mostra con un’altra fotografia la targa affissa al ponte: “Realizzazione ponte ciclo-pedonale sul fiume Uso”. In effetti, dando retta alla segnaletica stradale che fa testo, il ponte è solo pedonale ma l’incongruenza con la targa è palese. In ogni caso «se è solo pedonale allora vanno messe barriere per evitare il passaggio in bicicletta», replica in modo ragionevole Bellavista. Poi rincara la dose: «La ragazza in foto è una turista straniera… che ne poteva sapere della pericolosità». Il gruppo è di nuovo sull’orlo dello psicodramma. Arriva anche la pasionaria della destra a pontificare, ma fa un gran casino perché accredita la versione di Bellavista sulla ciclabilità e pericolosità: «L’altro [la cima Coppi, ndr] è solo pedonale, questo no. Io ci vado sempre e non sono mai caduta. Comunque bisogna fare attenzione perché c’è gente ed è facile cadere», spiega Flaviana Grillo, meglio conosciuta come lady prezzemolo.

I pretoriani di Ceccarelli, alternati ai soliti cretini che fanno battutine (anche sull’avvenenza fisica della vittima), spostano l’attenzione sulla scarsa prudenza dei ciclisti ma Bellavista non demorde: «Il ponte è pericoloso in due punti precisi…. lo sanno tutti… personalmente ho informato diverse persone…. quindi non spariamo cavolate che la gente non sa andare in bicicletta su…. se accade molto spesso un motivo ci sarà!!!».

Allora gli danno del lamentone e lui di rimando: «Non è questione di essere Lamentoni, vorrei vedere Lei se tutti i giorni vedesse le stesse scene!!! comunque io ho tranquillizzato la mia coscienza…. poi se si vorrà aspettare che accadano infortuni gravi o mortali fate pure…. Io mi sono solo sentito in dovere di avvisare affinché tutti prestino attenzione!»

Così parlò Bellavista, e abbiamo l’impressione che il caso non sia chiuso. Di sicuro l’intemerata del direttore della pescheria non è passata inosservata

Noi ci poniamo una domanda: come mai Massimo Bellavista se  ne esce fuori dopo quattro anni? Dalle sue parole s’intuisce che la pericolosità del ponte è sempre esistita.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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