CENTRO CONGRESSI SENZA REGOLE?

Alla luce delle recenti dichiarazioni di Luca Capriotti, Amministratore Delegato della società Bellaria Igea Marina servizi, che non avendo ricevuto indicazioni dal Comune conferma gli eventi in programma al palacongressi fino a dicembre, ci chiediamo come sia possibile che le attività al centro congressi possano continuare.

Come potrebbe la famiglia Foschi far eseguire i lavori e le demolizioni intimate mentre la struttura è in comodato d’uso al Comune, e questo l’ha dato in gestione alla BIM servizi? Si presenta lì e sbatte fuori il gestore? Per far questo ci vorrebbe un mandato della magistratura.

C’è un altro particolare: come è possibile che il parcheggio del Centro Congressi sia stato da diversi giorni concesso in uso per uno spettacolo itinerante di auto e moto denominato “Stunt show”? Chi gliel’ha affittato? Il Comune? La BIM servizi? La famiglia Foschi? Quel parcheggio è proprio la cosa più irregolare del Centro Congressi. È infatti quel parcheggio la causa prima della mancanza di abitabilità, non essendo mai stati eseguiti i lavori (obbligatori nella convenzione) di urbanizzazione.

Com’è possibile che il Comune abbia rilasciato il permesso per questa attività su un suolo gravato da irregolarità?

Facciamo notare che dal Comune, dopo l’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi, non è ancora stato predisposto il ritiro della licenza, giacché un immobile senza abitabilità non può essere usato a nessun titolo. Per legge, qualunque contratto di qualsiasi natura riferito a un immobile senza abitabilità, è nullo.

Possibile che i nostri amministratori, tra i quali sono presenti anche tecnici e avvocati, siano così ingenui? E inizia ad apparire inconcepibile la totale assenza di un pur minimo intervento da parte della Magistratura.

Ribadiamo che tutti sappiamo quanto sia importante il Centro Congressi per lo sviluppo della nostra economia, e di certo nessuno auspica la sua chiusura definitiva, ma è proprio perché è così importante che tutto deve restare all’interno delle regole. Quelle stesse regole che il Comune fa rispettare rigorosamente in altri ambiti: spiagge; Rio Grande; case private ecc. Perché nel caso del Centro Congressi no?

Non è per nulla chiaro come si riuscirà a dipanare questa ingarbugliata matassa. Di certo, se mai diventasse proprietà del Comune, tutti i costi verranno a gravare sui cittadini, e qui entra in gioco la questione morale di come vengono spesi i soldi dei contribuenti. Sarà meglio che chi di dovere si dia una bella svegliata dal delirio di onnipotenza che sembra aver appannato le menti di molti.

Qui, e non solo per questo, è in gioco il nostro futuro, non solo quello di pochi amici e dei loro amici.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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