LE BRAVE PERSONE…

Secondo gli standard di questa società, le brave persone sono quelle false e cortesi, sempre pronte, ma con gentilezza – si badi bene – ad approfittare delle situazioni, magari (quasi sempre) sulle spalle di persone meno “perbene” cadute in disgrazia e quindi, secondo loro, meno meritevoli di rispetto. Praticamente siamo all’apoteosi dell’ipocrisia, ormai divenuta un valore.

Queste stesse “brave persone”, hanno sempre bisogno di favori, che badano bene a non ricambiare. Quando entrano nei negozi fanno pesare il loro status sociale e pretendono lo sconto senza nemmeno chiederlo, perché a loro parere gli è intrinsecamente dovuto e previa occhiataccia, che al povero negoziante fa palesare una perdita di clienti.

Sempre queste brave persone, approfittano della loro posizione lavorativa, privata o pubblica che sia non fa differenza, per i loro scopi privati, pubblici e economici. Piccoli o grandi ricatti per ottenere dei vantaggi. Meschinità normalissime tra le brave persone.

Le brave persone fanno parte di un circolo limitato, ma che vuol dominare, non fosse altro per mettere in difficoltà le persone “normali”. Comportamenti degni del Marchese De Sade.

Si potrebbero definire come l’altro Marchese, quello del Grillo,noi siamo Noi e voi non siete un cazzo”, cit.

Loro odiano profondamente le “cattive persone”, cioè quelle che lavorano per portare a casa il pane quotidiano, oppure quelle che dicono la verità attenendosi ai fatti, quelle che ti guardano in faccia quando ti parlano senza curarsi di chi sia l’interlocutore, senza timore reverenziale, quelle che non si fanno intimorire.

Le brave persone, timorate di Dio, sono disposte a “spezzare le gambe” a chi non si piega al loro volere. Come quel Consigliere che pensa di essere diventato un dio in terra, solo perché fa parte del “clan”. Consigliere che farebbe bene a guardare a casa sua, visti i casini in cui è coinvolto e di cui nessuno sa niente, tantomeno i suoi compagni di maggioranza; ma io sì!

Altri politici, Consiglieri/e e/o Assessori/e, o uomini con forti poteri economici, da perfette brave persone molto bigotte, hanno sempre aspramente criticato chi, anche tra di loro, non si comportava secondo le regole non scritte del “bigottismo”: amanti quante ne vuoi, ma la moglie/marito non si lascia, pena l’esclusione dal mondo cattolico e dal potere politico. Alla fine si viene a sapere che anche queste brave persone hanno lasciato la moglie.

Ma le brave persone, sono tanto brave che si autoassolvono anche. Oppure si battono il petto e recitano il “mea culpa”, che tanto poi possono sempre confidare nell’infinita misericordia divina. Basta vedere quante ne combinano certi preti.

Le brave persone vanno in chiesa tutte le domeniche, una vera passerella di alta moda, sempre pronte a scambiarsi un segno di pace, ma solo durante la messa. Appena fuori, se c’è da fare un affare, anche fottendo un amico, non si fanno scrupoli.

L’avidità è il credo assoluto di queste brave persone, avidità di denaro, di potere, anche di inutili crudeltà. Far del male sembra essere il loro sport preferito “mors tua vita mea”, senza nessuna pietà.

Ma quando ci si permette di muovere delle critiche documentate, apriti cielo! Comincia una serie di menzogne che nemmeno nell’inferno dantesco vengono citate.

Mentre le cattive persone, ahimè, rimangono sempre cattive.

E io sono molto, molto cattivo…

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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