LA PAGLIUZZA E LA TRAVE

La crisi di nervi della maggioranza è sfociata in una disperazione, che a sua volta si è infilata nel più grande buco nero mai scoperto.

Cosa succede dentro ai buchi neri nessuno lo sa, ma possiamo immaginare che ci siano lotte disperate per restare in vita. Ci potrebbero essere scene da inferno dantesco, cose inenarrabili che non promettono nulla di buono. Parenti serpenti e amici velenosi si aggirano alle porte dell’inferno.

La maggioranza guarda alla pagliuzza e non vede la trave, e tenta, come al solito, di dare la colpa ad altri. Perché mai poi? Solo perché il Consigliere Stacchini ha voluto vedere chiaro su una posizione ripetutamente segnalatagli dalla cittadinanza?

Se anche loro qualche volta facessero qualche accesso agli atti e non prendessero per buono tutto quello che viene loro raccontato, magari se qualcosa non gli fosse chiaro, anche loro cercherebbero d’informarsi. Ma figuriamoci, come potrebbero ardire farlo se non hanno l’autonomia di azzardare il minimo intervento senza prima averlo concordato con chi di dovere?!

Nel merito della telefonata, se la GdF ha risposto alla domanda di Stacchini, evidentemente poteva farlo. Ergo, dov’è il Problema?

Arrivare a dire che Stacchini mina la serenità delle Istituzioni è la barzelletta del giorno. Quali sarebbero le Istituzioni alle quali manca la serenità per via di questa vicenda? Una sola, l’Amministrazione che essi stessi rappresentano…

Ma nella scomposta foga difensiva trascurano un evidente paradosso: se la GdF, a loro dire, non ha confermato la sottoposizione a indagine del documento richiesto, perché notizia riservata, come facevano loro a saperlo? E se la cosa era riservata, perché lo hanno scritto? Ok, poi è stato cancellato, ma a questo punto nasce un secondo paradosso: come mai poi il documento viene sbloccato? Ma questa gente, prima di fare, pensa?
Nota bene che se la cosa fosse stata coperta da segreto istruttorio, la GdF avrebbe semplicemente risposto che non poteva dare quella informazione, non che “non c’era nessuna indagine in corso”.

Il problema nasce per un modus operandi di un dirigente scelto dal Sindaco. Sul quale ora pende una spada di Damocle, tutti gli atti da lui fatti, rispecchiano senza ombre di dubbio le leggi costituite?

Tornando alla pagliuzza e alla trave, la maggioranza si scatena sul problema minore, sempre che di problema si tratti, ma non parla dei due problemi scaturiti e cioè: il chiosco di famiglia del Sindaco, pseudo paladino della legalità, ma non in regola per diversi anni, e la reticenza di un funzionario pubblico che dovrebbe dimostrare almeno un minimo di imparzialità, se non nei confronti di un amministratore di minoranza, almeno nei confronti dei cittadini.

Considerata la loro assidua frequentazione della chiesa, questi politici sempre pronti a far la morale a chi probabilmente ha maggiore moralità di loro, dovrebbero ben conoscere quanto Gesù ha detto a proposito della pagliuzza e della trave, e mettere in pratica questo insegnamento non chiudendosi in un mutismo simile a quello tenuto nell’ultimo Consiglio comunale.

Non è con i fiumi di parole che si cambiano i fatti, e nemmeno con l’aiuto di una stampa a dir poco distratta.

Pazienza il silenzio sul chiosco, che possiamo capire, ma non giustificare, si tratta del loro Sindaco. Ma far finta di nulla sul comportamento dell’Ing. Bonito, un dirigente ben pagato, è atto gravissimo da parte degli Amministratori. Non vorremmo che in futuro fossero chiamati a rispondere di ciò. E’ un po’ come sapere che un impiegato fa qualcosa di sbagliato e lasciarlo fare: inammissibile!

In definitiva, cara maggioranza, Stacchini è stato leale nel dirvi della telefonata, poteva non dirlo e invitare il Presidente a telefonare lui stesso alla GdF, per accertarsi della veridicità di quanto da lui affermato. Così facendo avrebbe potuto mettervi sotto uno scacco ancor più grande, costringendovi ad accusare l’Ing. Bonito. Forse non di falso in atto pubblico, ma quasi sicuramente di alterazione di un atto ufficiale.

Ma chi ha davvero sbagliato? Il buon Stacchini che ha cercato di appurare come stavano le cose, oppure l’ing. Bonito che, a quanto pare, ha scritto una cosa non vera, cercando poi di nascondere (maldestramente) il suo operato?

Per quanto la si voglia girare i fatti sono questi, e fanno nascere due domande: perché Bonito agisce in questo modo? Perché si vuol mettere sulla graticola Stacchini che ha cercato e trovato la verità?

Se proprio vogliamo parlare di errore da parte di Stacchini, è quello di aver riferito della telefonata, ma solo perché cosa riservata, e non per essersi informato.

Di certo Stacchini è costernato della sua affermazione, non in riferimento al CC, ma per gli eventuali problemi che questa sua rivelazione potrebbe creare all’interno dell’Arma.

Il KGB, ci fa sapere che ultimamente l’ing. Bonito è un po’ agitato, chissà come mai? E’ convinzione, sempre del KGB, che molti di voi debbano fare una visita oculistica. Come si fa a vedere la pagliuzza e non la trave?

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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