SPIAGGE: NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE

La serata, organizzata da “Ottopagine”, ha avuto un’ottima partecipazione del pubblico accorso numeroso. La sala era praticamente piena, è stata però una delusione.

Non entriamo nel merito degli interventi del Senatore Pizzolante e dell’Onorevole Arlotti, i quali hanno ripetuto le stesse cose per tre volte e mai hanno risposto alle domande rivoltegli,Non hanno mai veramente chiarito a che punto siamo con la legge delega sul demanio. Si sono persi in chiacchiere, per carità, anche cose interessanti e fondate sotto certi aspetti, ma non sono mai entrati veramente nell’argomento.

Dopo tanti anni tutto rimane vago, nebuloso, senza nessuna indicazione concreta. Addirittura Pizzolante, che francamente non si capisce bene da che parte stia, si è vantato per più di una volta di un certo decreto “voluto da lui” per arrivare dal 2010 al 2015, ma alla domanda posta “cosa avete fatto dal 2010 a oggi” non ha risposto, o forse non è stato in grado di farlo.

Tante spiegazioni di come deve essere scritta questa benedetta legge e di come bisogna tener presente le sentenze della “Corte di Giustizia Europea”.
Altri Stati però sembra se ne siano fregati e abbiano agito per i loro comodi. Solo l’Italia è stata bacchettata…
L’Italia che non solo non ha ancora deliberato sulla materia, ma addirittura non ha nemmeno posto la questione “spiagge Italiane”, prima ancora del disegno di legge.

In pratica ci siamo chiusi in casa, quasi avessimo paura di far valere le nostre ragioni.
Dopo 10 anni la legge deve essere ancora scritta… dopo andrà discussa… e solo dopo essere stata votata e approvata in Parlamento sarà portata in Commissione Europea per una “trattativa”. Nel frattempo?

Quindi, oltre a perdere tempo nei soliti giochi della politica Italiana – “vedremo, bisogna tener conto, ci vuole un ampio dibattitoecc. – quando alla fine avremo la legge, questa dovrà passare il vaglio dell’Europa… Lasciamo perdere.

Nel frattempo dobbiamo affrontare i sindaci sceriffo, che sono sempre in cerca di gloria, o per sistemare i loro errori, vogliono correre in avanti senza una logica “organica”, per dirla alla Pizzolante.

Non era poi così difficile immaginare che in assenza di norme precise, qualche Sindaco si mettesse in testa di essere autorizzato a legiferare in proprio… Altrettanto non era difficile emettere un semplice decreto legge “che bloccasse ogni iniziativa Regionale o Comunale, in attesa della legge nazionale”.
Il bello è che nemmeno adesso ci si pensa. Almeno lo si arguisce dalle proposte della Regione Liguria, o dall’infelice intervento in audizione del Sindaco di Rimini Gnassi. Il che è tutto dire sulla capacità legislativa e di previsione dei possibili problemi dei nostri politici.

Alla fine ci potremmo trovare con regole diverse in ogni Comune. Come a dire che ognuno può fare quel c…. che gli pare. Siamo proprio in Italia.

C’è stato anche Il “ritorno in campo” di Nando Fabbri, che ha parlato come fosse Sindaco in pectore, dicendo cose anche giuste e condivisibili, peraltro già scritte da mesi su Belligea, ma alla fine, ben altro ci si aspettava da lui, politico navigato e dotato di buona oratoria, un intervento corposo che non c’è stato.

Pizzolante ha molto insistito sull’organicità delle legge, giusto! Ma bisogna tener conto di tutti gli aspetti, non solo di quelli di natura tecnico-legale, ma anche di quelli infrastrutturali e commerciali. Infatti, sempre il buon Pizzolante, dice che ci dovranno essere gli indennizzi, ma non ha minimamente accennato chi sarà a dover stimare il valore commerciale, come saranno quantificati tali indennizzi, e nemmeno ha accennato alla possibilità che le concessioni possano essere vendute. Non è stato in grado di rispondere a domande precise e dirette su tali argomenti. E non si venga a parlare di legge del libero mercato, non può esserlo, essendo una concessione temporanea dello stato.

Alla fine, per chi investe, quello che conta di più è il valore residuo della propria concessione, quale che sia la legge sulle concessioni. Ergo, forse ancora non ci sono arrivati. Strano, capiscono tutto loro…

E c’è un’altra questione, l’estensione delle aree date in concessione. Poniamo il caso che l’erosione si porti via metà della spiaggia, cosa che inevitabilmente inciderà sul fatturato dei concessionari, andando quindi ad incidere sull’ammortamento degli investimenti. I concessionari dovranno pagare lo stesso canone? Ancora: la durata rimarrà la stessa, oppure è prevedibile un’estensione nel tempo delle concessioni per compensare i mancati fatturati?

Questioni fondamentali cui sembra che nessuno abbia ancora pensato. Molto strano da parte dei relatori della legge.

Tutto questo per far capire che gli aspetti sono molteplici e non solo legati alle sentenze dei tribunali. Questi fattori vanno tutti previsti se si vuole una legge veramente organica sotto ogni aspetto.
Per ora di concreto non c’è veramente niente, ma intanto un po’ tutti sono in cerca di gloria, anche se effimera, sempre sulle spalle delle migliaia di operatori di spiaggia.

L’unico a salvarsi nella serata, anche bacchettando un po’ gli Onorevoli, è stato il Professor Zunarelli, che ha portato degli esempi presenti sulle varie normative attuali in contraddizione tra loro, facendo capire in che giungla siamo. Stranamente Zunarelli è stato lasciato in disparte, ed era l’unico che poteva intervenire sui problemi inerenti alle concessioni di Bellaria I.M.

Si è notata l’assenza del Sindaco Enzo Ceccarelli e del Cardinal Richelieu… forse perché loro hanno già deciso il futuro delle spiagge nostrane.

Eppur (qualcosa) si muove, disse qualcuno. Almeno qui in città. Sono scattati i controlli.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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