SPIAGGE: L’ALLEGRA GESTIONE

Senza entrare nel merito e nella legittimità degli atti comunali relativi alla realizzazione del piano spiaggia ed i successivi indirizzi di affidamento, sono d’obbligo le seguenti considerazioni:

  • All’interno di detti atti, il Comune di Bellaria Igea Marina modifica e diminuisce un’area di pubblico interesse (progetto realizzazione darsena) per privilegiare interessi di privati.
    L’area di interesse pubblico individuata negli anni addietro, provocò la
    decadenza delle concessioni demaniali marittime di alcuni concessionari di spiagge (anno 1995), che comunque negli anni successivi hanno occupato e goduto dell’area di pubblico demanio marittimo in attesa che il nuovo concessionario di tutta l’area (PORTUR) si decidesse a realizzare l’opera di interesse pubblico.
    Questo fino al 2011, anno in cui l’Amministrazione comunale, stante
    l’inoperosità del concessionario (PORTUR), decide giustamente di revocare tale concessione. In ragione di tale provvedimento però, l’Amministrazione comunale non ha più provveduto a mettere a bando l’area per ricercare un nuovo investitore.
    Tale omissione è sicuramente riconducibile a un danno erariale, in quanto mancano gli introiti che PORTUR versava come canone demaniale.
  • Con detti atti l’Amministrazione comunale ha, dunque, liberato porzioni di pubblico demanio marittimo, che in virtù dei principi delle leggi comunitarie e nazionali, sarebbero dovute andare a bando. Infatti a riprova di quanto affermato, mentre per l’area della “nuova darsena”, in attesa di trovare un investitore per la realizzazione della stessa, si è provveduto a mettere a bando tale area per la realizzazione di un “villaggio turistico”. Le aree liberate, con la delibera 30/2015, sono state date in gestione ai concessionari decaduti nel 1995 ed identificati nella nuova delimitazione come lotti 73 e 74, ovvero i vecchi stabilimenti balneari n° 56 e 57; pertanto dette aree libere, da assegnare a nuovi concessionari tramite bandi pubblici, risultano arbitrariamente assegnate a due privati con qualche atto privo dei principi comunitari/nazionali di trasparenza e libera concorrenza (Bolkestein).

Sarà anche casuale, ma le spiagge di cui sopra sono prospicienti al bar e alla struttura alberghiera di proprietà della Famiglia Lazzarini/Ceccarelli.

Chiunque, e a qualunque titolo, abbia gestito quelle due spiagge lo ha fatto senza nessuna autorizzazione demaniale.

In breve i fatti si possono riassumente come segue:

  • Un evidente danno erariale per la mancata procedura per l’assegnazione dell’area darsena.
  • Probabilmente la diminuzione di un’area di pubblico interesse non può essere diminuita con una semplice delibera comunale, anche perché l’ente Comune è “delegato” dalla Regione ER per la gestione del p.d.m.
  • I lotti 73 e 74 (bagni 56 e 57) sono stati assegnati arbitrariamente con procedure pubbliche discutibili, generando di fatto un evidente danno erariale e un probabile abuso d’ufficio.

Anche in questo caso è molto probabile un’inchiesta della Corte dei Conti, e siamo a due… e si sa che non c’è due senza tre.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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