LETTERA AL DIRETTORE: UN CASO DA RISOLVERE

Gentile Direttore,

mi rivolgo al suo giornale nella speranza di essere ascoltata.

Egr. Vicesindaco Maggioli,

faccio seguito alla lunga lettera che ho protocollato per metterLa al corrente della storia, alquanto assurda, che riguarda mia madre.

Pensavo di avere diritto ad una risposta scritta e invece chiama mio figlio per dirgli non può fare nulla!

Ma con quale diritto interpella mio figlio? Non è neppure la prima volta che succede.

So che a questa Amministrazione Comunale non sono gradita, perché ho la brutta abitudine di arrabbiarmi ogni qualvolta certi diritti vengono lesi!

Come ben sa, a causa di conflitti fra le 2 figlie, mia madre è seguita da un Amministratore di Sostegno (Ads), nominato il 30 marzo 2016 dal Tribunale.

Dal 10 luglio 2016 mia madre è accudita da 2 badanti, poiché una persona della famiglia si è opposta alla mia assunzione già autorizzata dal Giudice Tutelare e da quel giorno, la nuova assunta, ha decretato che io non ero idonea a stare con mia madre, che volevo distruggerla, che sono matta, che devo curarmi, che soffro di crisi aggressive che non so gestire. Frasi proferite dalla stessa badante in presenza di mia madre, che l’hanno alquanto agitata come ha avuto modo di ascoltare nel CD “badante”, oltre ad aver sentito mia madre che dice “sono carcerata in casa mia, questa badante non la voglio!”

Dal 17 l’Ads ha cambiato le serrature delle 3 porte di ingresso dell’appartamento di mia mamma e da quel giorno la nuova assunta mi ha messo alla porta sulla base di un provvedimento restrittivo del Giudice Tutelare, che limita le visite a un’ora al giorno e solo durante l’orario dell’altra badante. Provvedimento che ad oggi non mi è mai stato notificato! Perché mai emesso.

In questi 6 mesi ho assistito ad un rimpallo di responsabilità e ho anche incontrato psicologi, psichiatri, avvocati penalisti, che mi hanno parlato di abuso di potere e maltrattamento di anziano da parte della badante, che si fa addirittura passare per sua cugina e proprietaria della casa in cui vive, mandando in confusione mia mamma.

Uno psichiatra mi ha detto che l’Assistente Sociale del Comune di Bellaria avrebbe dovuto fare seguire mia madre dai Servizi di Igiene Mentale, al fine di valutare l’ambiente in cui vive. Dopo aver ascoltato le persone vicine a lei, badanti, figlie, nipoti, e le sue vere volontà, che sono quelle contenute nel II° Cd, ben diverse da quanto vanno dicendo Ads e sua badante di fiducia.

Mia mamma vuole parlare con qualcuno, con il Giudice… perché nessuno l’ascolta?

Questo il motivo per cui mi sono rivolta a Lei Vicesindaco Maggioli: perché nessuno l’ascolta?

Perché l’Assistente Sociale Dott.ssa Dionigi si è rifiutata di ascoltare i 2 CD e non ha chiesto questo incontro con uno psichiatra? Per non contraddire l’Ads?

Perché l’Assistente Sociale mi consiglia di raccontare a mia madre, per non agitarla, che sono impegnata col lavoro e che non posso assisterla, quando invece sono disoccupata?

Le Assistenti Sociali non dovrebbero forse fare una relazione della situazione reale dell’anziana, anche se va in contrasto con le volontà dell’Ads che non ha ben accettato che gli abbia tenuto testa e per questo motivo si sta accanendo contro di me? E invece cosa fa la dott.ssa Dionigi? Mi accusa di essere in guerra con i Servizi Sociali e la settimana scorsa, con l’Ads, ha fatto visita a mia madre, ma non le ha rivolto nessuna domanda in merito chi vorrebbe essere assistita.

Mercoledì scorso, vedendo la porta socchiusa, ho cercato di entrare ritenendo ci fosse la solita badante. Invece c’era una nuova badante, che mi ha schiacciato il braccio sinistro in mezzo al battente, mollando la presa solo quando ho iniziato a urlare AIUTO! Nonostante le suppliche di mia madre che gridava: “lasciala entrare, è mia figlia!”. Anche questo fatto è risultato ininfluente: la badante è sempre lì, tranquilla, che comanda!

È normale un comportamento del genere e che un’Assistente Sociale assista indifferente a questi episodi?

È dal 17 di luglio che chiedo quel famoso provvedimento per potermi difendere, come chiedo che siano i Servizi Sociali a dichiararmi inadatta per accudire mia madre e non la badante di fiducia dell’Ads.

Non entro in merito ai risvolti legali, poiché quelli li tratterò nelle sedi opportune e ho già sporto le dovute querele.

Le mie non sono altro che le domande di una cittadina che si rivolge all’Assessore per fare chiarezza su questa storia alquanto incredibile: a differenza di quello che mi risponde la dott.ssa Dionigi, io non voglio dettare l’agenda a nessuno, e qualora le mie richieste risultassero assurde, ho ugualmente il diritto di ricevere una risposta, anche negativa, ma con le dovute motivazioni.

La invito ogni tanto ad entrare nella mia pagina Dietro quella Porta ed ascoltare le richieste di un’anziana che vorrebbe passare gli ultimi anni della sua vita assistita dalle figlie!

Non è per caso che anche Lei condivide le conclusioni di quella badante? Purtroppo per Voi, i Servizi Sociali non mi hanno preso in carico, poiché loro seguono le persone malate veramente!

Rimango in attesa: Lo deve a mia mamma!

Rosati Giuseppina


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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