Perfette appaiono le inevitabili scusanti presentate dal Consigliere Vorazzo per il caso dell’infelice like. Talmente perfette da destare più di un dubbio e probabilmente architettate dall’intero gruppo di maggioranza in una lunga e sofferta notte di profonde meditazioni…
Le scuse perfette 2: LA VENDETTA
Si nota infatti abbastanza chiaramente come l’architettura degli argomenti sia stata costruita con l’intenzione (almeno è ciò che se ne può dedurre) di sviare l’attenzione dal vero nocciolo della questione.
Nel post per cui si articolano le scuse di Vorazzo, si trattava l’argomento Trump solo in parte, per il resto si snodava in altre considerazioni. Appare quindi evidente il tentativo dello stesso Vorazzo, o chi per lui, di spostare l’attenzione dalla causa per cui è stato ripreso.
Infatti nelle scuse non viene citato il commento incriminato, contenente le offese gratuite indirizzate a Laura Boldrini.
Un like viene apposto come approvazione dell’intero commento, condividendone intellettualmente il contenuto. Se davvero l’intenzione del Vorazzo fosse stata quella di dissociarsi dalle offese alla Boldrini, avrebbe dovuto lui stesso postare una risposta in cui si dichiarava in accordo sulla difesa della linea Trump, ma al tempo stesso precisare la sua disapprovazione a quanto riportato sulla Boldrini. Quindi va da sé che la scelta del like si è dimostrata quanto meno infelice.
Dal tono delle scuse è abbastanza facile dedurre che sono proprio queste ad essere politicamente strumentalizzate dallo stesso Vorazzo. In definitiva, comunque, il giornale, come suo compito, si è semplicemente limitato a riportare una notizia senza apparenti tentativi di strumentalizzazione.
Vorazzo dovrebbe trattenersi dall’affibbiare intenzioni di secondi fini ad altri, non mescolando il diavolo con l’acqua santa.
Il contenuto meramente politico, e non sentito, delle sue scuse si evince dal fatto che sono unicamente rivolte al suo partito, al Sindaco e all’Amministrazione, dimenticando di includere chi veramente è stato offeso e cioè: la Presidente della Camera, le donne in generale. e anche i cittadini, che in fondo sono proprio quelli a cui deve maggiormente rendere conto delle sue azioni.
Non era poi il caso di tirar fuori il “dibattito politico”, in quanto non assolutamente attinente l’argomento in oggetto.
In definitiva, la lunga notte di conciliaboli avrebbe anche potuto portare ad un miglior risultato. Se si fosse scritto che il like gli era scappato per un errore o una distrazione, avrebbero fatto una migliore figura e in cinque minuti se la sarebbero cavata. Peccato che non vadano oltre il punto di vista strettamente politico.
Queste le scuse del Consigliere Simone Vorazzo
Molto sorpreso dalle strumentali polemiche che leggo sulla stampa. Come prima cosa mi scuso se da questa storia qualcuno possa ritenersi offeso ma nulla più lontano dalla verità dei fatti e dal mio intento. Al di là della polemica strumentale cavalcata da qualche consigliere o personaggio locale in cerca di visibilità la vertità dei fatti è questa: il tema del post era un attacco alla politica sul controllo degli accessi in America applicata da Donald Trump, in risposta ho letto un post che invece difendeva o sosteneva tale politica e su questo, il mio “mi piace”. Il voto popolare, il clima mondiale e gli eventi di portata storica degli ultimi anni mi fanno ritenere che nel rispetto dei diritti umani, alcune politiche di controllo degli accessi nei Paesi non siano sbagliate ma al contrario se ben strutturati aiuterebbero la sicurezza dei Paesi ospitanti, l’economia degli stessi e la possibilità di integrazione dei migranti. Le scurrili e volgari frase sul Presidente della Camera, non mi appartengono, non le ho scritte io e non le ho condivise e da queste mi dissocio fortemente. Tutto il resto è mera e bassa speculazione per chi forse non ha nulla da apportare al vero e costruttivo dibattito politico di Bellaria Igea Marina. Mi scuso con tutto il mio partito, con il Sindaco e l’amministrazione se questa strumentalizzazione nella quale sono caduto (ahimè con leggerezza) ha creato loro imbarazzo.
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