NOSTRADAMUS BELLIGEANO

Il canto del cigno del Centro Congressi

E’ ormai più che appurato che il Centro Congressi è sprovvisto di abitabilità. Al contempo lo stesso organo che dovrebbe controllare questa situazione, pubblicizza eventi che si dovrebbero svolgere all’interno della struttura.

Proviamo allora a impegnarci nella chiaroveggenza: siamo a fine anno, meglio pensare al Natale e a come chiudere i conti di fine anno.

Siamo tutti più buoni. E allora?

Allora, se proprio è necessario fare qualche “pesante” provvedimento, meglio rimandarlo a dopo le feste. Quando siamo distratti da altri problemi può anche essere comprensibile, ma il rispetto delle regole vale comunque per tutti, o almeno così dovrebbe essere.

Così come successe anni fa con il Rio Grande, che dovette chiudere definitivamente la saracinesca proprio in prossimità del fine anno, perché non si è altrettanto inflessibili in questa circostanza?

Qualche benpensante dirà che prendiamo posizioni disfattiste,

Ma se si decide che le regole valgono per tutti, e non potrebbe essere diversamente, allora non si capisce perché questo ragionamento che paragona le due situazioni debba essere censurato.

Certo ci sono delle differenze fra i due casi, ad esempio, per quanto riguarda gli aspetti strutturali, il Centro Congressi, diversamente dal Rio Grande, ha pure ottenuto il collaudo strutturale e sismico, di contro però il Centro Congressi avrebbe dovuto realizzare delle opere di urbanizzazione da consegnare al Comune, cosa che non è ancora stata fatta con un evidente danno alla cosa pubblica.

Al contrario il Comune, che è parte lesa in questa situazione, non solo si è preso in carico l’immobile, ma pubblicizza pure nel suo sito le manifestazioni che si svolgono al suo interno. Noi potremmo essere pure definiti disfattisti ma il Comune ci pare un po’ schizofrenico. O No?


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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