CECCARELLI “IL SOVIETICO”

Il povero mercato e la pescheria sovietica.

Sembra impossibile, ma la destra, per la prima volta al potere, ha voluto realizzare il loro, per il momento unico edificio, fatto ex novo in perfetto stile sovietico.

Sovietico nell’imposizione, che ha visto cancellare con furia iconoclasta quello che era il vecchio mercato del pesce. Sovietico nella sua collocazione in una landa desolata. Sovietico nella gestione: una cooperativa di pescatori con un mega direttore generale. Sovietico anche nell’orribile stile architettonico. Sovietico anche il bando.

Peccato (o meglio per fortuna) che il muro di Berlino sia caduto da più di vent’anni. La sede municipale è frutto (bruttissimo) del suo tempo, ma almeno quella l’hanno fatta i Komunisti.

La nuova pescheria è il brutto frutto di un tempo strapassato.

Com’è strano il destino, un’alleanza di destra, nata per convenienza e non certo per amor di democrazia, che doveva portare la città verso il futuro, rispettosa della legalità… ha invece creato il nuovo ZAR.

Si è ritrovata un dittatore con idee komuniste e atteggiamenti del culto della personalità, che ricordano i segretari dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Gran Distruttore di tutto ciò che si poteva distruggere, cancellatore di ogni residua identità cittadina, legato non a una logica di partito, ma alla logica lobbistica di una parte degli albergatori.

Prima che lo Zar sia rimosso (lui avrebbe voluto dominare in eterno), rimarrà qualcosa in città che ricordi i tempi passati, o la sua furia lascerà un buco nero anche nelle immagini di Google Maps?

ceccastalin


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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