IL PENSIERO DI GIANPIERO GORI

Opinioni sulle opere pubbliche realizzate a Bellaria Igea Marina in questo settennato: La gestione, il futuro, proposte alternative. Le cifre in euro riportate riguardano il costo delle opere sul progetto di previsione.

Iniziamo con la prima opera realizzata dal costo significativo: il ponte ciclo pedonale mobile sul fiume Uso, dal costo preventivo di euro 1.650.000 circa. Continuo a definirlo ciclo pedonale dal momento che vedo ancora oggi affisso un cartello coi simboli dell’Europa, Stato, Regione, Provincia, Comune con scritto Ponte CicloPedonale, anche se oggi non lo è più, in conseguenza della segnaletica cittadina che vieta il transito al ciclabile. E aggiungo: è necessaria una struttura che si apre per 32 metri sul fiume, quando il passaggio di imbarcazioni in quel punto è al massimo m5 di larghezza? Vi ricordo che la nave Concordia ha una larghezza massima di m. 25, e la portaerei Garibaldi di mt.30. In previsione della della costruzione del mercato del pesce, non era forse meglio se il ponte si trovava m. 100 – 150 più a monte? Lo spazio libero davanti al mercato, adeguata la banchina, si poteva riservare a tutte le piccole imbarcazioni da pesca lasciando spazi liberi alla banchina verso mare. Sono circa una cinquantina le imbarcazioni che si potevano spostare a monte.

Il mercato del pesce: un mercato del pesce all’ingrosso necessita innanzitutto di un veterinario che controlla e certifica la qualità del prodotto durante l’asta, di un astatore per l’asta, personale per il facchinaggio, un vigile per l’ordine pubblico, ma soprattutto di una certa quantità di pescato e ancor di più di compratori, perché l’asta sia concorrenziale e porti utili ai pescatori. Queste sono regole di economia di mercato, che se non rispettate portano al fallimento. Si sapeva a priori che quella struttura e la spesa supportata non avrebbe dato entrate sufficienti per l’ammortamento del costo e che sarebbe diventato il punto di vendita della marineria locale. Era quindi necessario spendere circa 500.000 euro, con aggiunta di altre spese per un totale di circa 820.000 (ultime Notizie), non ancora finite, in quanto è già stato approvato una ulteriore spesa di circa euro 550.000 per l’ apertura di una nuova strada che si congiunge all’uscita della nuova statale 16?

Tre proposte: se c’era un progetto generale per quella zona, si poteva pensare per il mercato ad una struttura più adeguata architettonicamente a ciò che dovrà nascere in quel quartiere.
In quanto alla nuova strada che porta al mercato; non era forse più importante sistemare la vecchia statale 16 dalla rotonda Boari fino all’uscita dei bus alle scuole medie, strada intasata 12 mesi all’anno e pericolosa specialmente nella zona Coop dove avvengono molti incidenti? Per raggiungere il porto abbiamo sempre via del Bragozzo, non trovo sia una necessità cosi impellente la nuova strada.

Le piste ciclabili: circa 3.000.000 di euro, non poco se i ciclisti rispettassero gli spazi riservati, ma una esagerazione se le strade continuano ad essere invase dalle biciclette e le piste vuote e non c’è nessuno che fa rispettare questa regola, ma forse sono le piste fatte male; in tutto il mondo le piste ciclabili hanno la precedenza sulle auto, qui da noi, se non sei un ciclista provetto, non riesci a starci.

Lungomare Pinzon: spesa circa 4.000.000, non ancora ultimato, dicono. Speriamo che a lavori ultimati porti a una viabilità più scorrevole, per ora si vedono solo lavori di arredo, forse in alcuni punti in eccesso, vista la situazione in città, in quanto alla viabilità, un disastro, peggio di prima.

Rotatorie: tre a Bordonchio di Igea Marina; perché ora, in questo settennato, la località di Bordonchio non fa più parte della città di Bellaria Igea Marina, ma solo di Igea e lo dimostra la foto. Altra rotatoria a Igea (Via Properzio Via Pinzon), una a Bellaria, lungo fiume, due rifatte nuove a Igea, una delle due dedicata alla Dea della salute, e siccome l’ immagine della dea non ha nulla che la faccia riconoscere tale, sul piedistallo, in lettere cubitali risalta il nome di Igea, a indicare chissà che cosa: forse il nome della dea, forse il luogo.

Che dire del nuovo arredo lato Igea Marina, dal costo di 3.000.000 di euro circa, dal ponte cima Coppi al mare? Per rendere centrale la zona del porto e riunificare la città dicono, ma se tutte le opere, le scritte, le presentazioni, parlano solo di divisioni anche da parte degli amministratori! Oggi facciamo i lavori a Igea, domani, e questo lo dico io, se ci sono i soldi anche a Bellaria. Non vorrei che questi lavori di arredo, specialmente a Igea Marina, si facciano con i proventi della vendita delle azioni Hera. Le azioni Hera saranno un’entrata una tantum e appartengono a tutti i cittadini di Bellaria Igea Marina. Si è forse valutata la possibilità di una riduzione del debito, oppure ad opere strutturali che coinvolgano l’intera città? Il prolungamento dei mutui, che alla fine costeranno più interessi ai cittadini, ai figli, a nipoti e pronipoti, che a loro volta si troveranno a dover pagare i nostri debiti e a cui non resteranno i soldi per chiudere una buca. Per sistemare il porto e far sì che diventi una delle zone centrali del paese, prima sono convinto si debba fare un progetto generale del quartiere che vada dalla vecchia Borgata, la zona del Bronx: da Via Arno, Via Panzini, Via Colombo fino a Via Properzio,coinvolgendo i privati per un rilancio della zona e i lavori debbano iniziare dal fiume stesso, per ottenere un porto sicuro dalle mareggiate, una migliore qualità dell’acqua e il recupero della sabbia per il prolungamento della spiaggia, pensando ad almeno 150 posti barca per la realizzazione della darsena, cose essenziali per fare un buon turismo. Poi progetti seri e innovativi per un piano di spiaggia moderno e innovatore, che dia spazi sufficienti ai turisti per trascorrere lunghe ore al mare in tranquillità, con tanti servizi che giustifichino i prezzi che pagano. Forse allora potrebbero ritornare i tanti turisti Teutonici che da sempre hanno amato le nostre spiagge.

Ora parliamo di opere e investimenti fatti e cominciamo dal fallimento del Polo Est, mai cosi deserto come quest’anno, con suoni strappa orecchi che si sentivano già a 150 metri dal porto. Per farlo rivivere di notte sono state strappate manifestazioni ormai consolidate da anni al parco Panzini, come la serata dedicata soprano Gladys Rossi, disturbata dalla numerosa folla presente, non tanto perché amante del bel canto, ma certamente solo perché gratuita, tanto al divertimento non c’erano altre alternative, quello era sottomano e potevano disturbare anche coloro che amano la musica lirica e il bel canto. Oppure agli incontri di sotto sale, portati al Polo Est o in piazza S. Margherita ad Igea. Possibile che quel poco di buono pensato e voluto prima del settennato e apprezzato dai cittadini debba essere strappato dal suo luogo naturale per darlo in pasto al Caos che lo storpia e lo disturba, solo per contare le presenze? E’ tutta qui la cultura che sappiamo esprimere?
Stesso fallimento per il Palazzo dei Congressi che raccoglie presenze giornaliere per le manifestazioni svuota cantine e soffitte e qualche premiazione voluta dagli amministratori. E i congressi dove sono finiti? A Cervia, Riccione, Rimini. Non parliamo della sala del Palazzo del Turismo, ormai perennemente chiusa. Non era forse meglio recuperare Aquabell e inventare manifestazioni di intrattenimento giornaliere e serali come a Riccione e Cesenatico?

Qualche cosa di Bellaria: che valore hanno dato i pali messi in piazza Matteotti? I marciapiedi di Via Ionio e Via Torre? I totem con le strisce di vari colori a terra? Che utilità ha la vecchia pescheria per la cittadinanza e turisti? Come giustifichiamo il passaggio pedonale che porta al ex mattatoio, con ponte per vedere rassegne fotografiche senza alcun interesse per i turisti? Il pavimento di età romana, non era forse meglio sistemarlo in una teca trasparente e piazzarlo al centro di piazza Matteotti, così che tutti possano vederlo e ammirarlo tutto l’anno con più facilità e incentivare le visite nel centro commerciale, visto che i musei sono deserti, anche gratuitamente?

Il lungomare ciclo pedonale largo m5, che da piazzale Kennedy arriverà in Via Italia, voluto così da alcuni imprenditori, ma pagato da altri imprenditori, ai più non gradito, perché preferirebbero una strada a senso unico come proseguimento dell’intero litorale durante i mesi invernali e magari pedonalizzarla durante l’estate.

Il sottopasso pedonale ferroviario fra Via Perugia e Via Panzini: che senso ha un sottopasso in prossimità di un passaggio a livello velocizzato, che nessuno usa, preferendo l’attesa di 5 minuti per non entrare in quel tunnel? Non era preferibile farlo in prossimità della stazione e il parcheggio, al centro dei due passaggi a livello? Si sarebbe forse evitato anche il declassamento della nostra storica stazione 1885, da stazione di scambio a stazione di transito.

Non parlo della zona Cagnona, dove ci sarebbe tanto da fare, ma loro si accontentano di un paio di strade asfaltate, una cerimonia per la ristrutturazione di una nicchia con l’immagine della madonna e di una fontanella nel parco Panzini: Tutto qui! Califano canterebbe: “Tutto il resto è noia”.

Penso che per una città di 20.000 abitanti, un plesso di scuole medie sia più che sufficiente, così, a parte lo studio, si ha la possibilità di socializzare e conoscersi come cittadini di un’unica città e sarebbe ancora più importante la realizzazione di una scuola superiore per continuare le amicizie fino a 18 – 20 anni, invece di disperdersi fra Cesenatico, Savignano, Santarcangelo e Rimini. Altra cosa molto importante per socializzare, risparmiare economicamente e territorialmente, sono le strutture sportive pubbliche, se riunite nella stessa zona.

Sono convinto che l’Outlet che vogliono far nascere a Bordonchio, porterà alla fine dei centri storici commerciali della città, già in crisi profonda. Si creerebbero posti di lavoro, ma solo quelli lasciati dalla chiusura dei locali del centro.
Perché non parliamo di uno stabilimento termale allargato alle cure estetiche? Sono certo che porterebbe più posti di lavoro e tanto di quello qualificato e specializzato, e sarebbe un buon incentivo anche per il turismo.

Mi chiedo: dove sono finiti i tanto sospirati parcheggi programmati da questa amministrazione? Ci siamo fermati a quello di Via Costa? Solo per rovinare una parte di parco dove poteva nascere un grande anfiteatro per manifestazioni artistiche di altro livello, in un luogo che poteva esaltarle molto di più che il Polo Est e senz’altro avere un richiamo turistico per gli amanti dell’arte, che per parteciparvi soggiornerebbero nel nostro paese. Cose che non accadono con l’attuale divertimentificio gratis da paese dei balocchi. Questo è bene sia fatto da privati, che in concorrenza tra loro darebbero il meglio per il guadagno e per i turisti.
Ci sono ancora troppe auto parcheggiate sulle strade, causano inquinamento alle persone che passeggiano.

In conclusione, trovo la ghettizzazione di Bellaria molto in ritardo al confronto di Igea e Bordonchio. Questa è una constatazione visibile ad occhio nudo. Rimangono 2 anni circa alla fine di questa legislatura, un po’ poco per recuperare, dal momento che non ci sono idee né progetti in corso per avere contributi sostanziali per opere importanti.
Trovo inaccettabile che una maggioranza si sostenga solo per il rifiuto di applicare la tassa di soggiorno, che porterebbe tanti miglioramenti alla città
FERMATE IL MONDO CHE VOGLIO SCENDERE!

Non ho sommato il costo dei grandi interventi, ma se avessimo fatto una valutazione più attenta e meno di parte, in aggiunta ai mancati introiti, 4 anni, per la non applicazione della tassa di soggiorno, avremmo potuto investire quei soldi nel porto per la sua sicurezza, qualità delle acque e sulla spiaggia, per il suo prolungamento e stabilizzazione. Oggi avremmo senz’altro qualcosa di concreto in più da offrire a noi stessi e alla nostra clientela.

Chi crede ancora agli annunci fatti puntualmente e periodicamente dai soliti interessati, di aumenti consistenti della percentuale di arrivi e presenze? Alla fine tutto rimane come prima o ci sono differenze da numero telefonico e la nostra città si ritrova sempre in coda alle classifiche.
Cosa è cambiato in 60 anni della nostra autonomia? L’euforia del mese di Giugno per l’inizio della stagione; la tristezza, la noia, il letargo dopo il mese di Settembre. Da 60 anni è sempre così, sia con i 7000 abitanti di allora che con i 20.000 di oggi, non è cambiato niente, sempre uguale: è questo il progresso?
Siamo nell’era del computer e una città che vive di turismo non può valutare la sua ricchezza con i comunicati a spannella; urge l’istituzione di un ufficio statistica per il controllo e la valutazione del P.I.L. cittadino (prodotto Interno Lordo), prima pubblico, poi privato e confrontarlo col P.E.L.( Prodotto Effettivo Lordo). E’ dal confronto di questi risultati che si deduce se si va avanti oppure indietro.
Ricordo che le pensioni più basse di tutta la regione sono nel riminese e specialmente a Bellaria Igea Marina. Molti compaesani, per raggiungere una pensione dignitosa, devono rivolgersi ai comuni limitrofi per avere una contribuzione annuale.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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