LA “DIFESA D’UFFICIO” DE “IL NUOVO”

Una difesa d’ufficio quella de “Il Nuovo” per un socio del giornale, che non sposta nulla. Sette giorni per scriverla….. Ceccarelli non se l’è sentita di parlare da solo?

Ma lo sapete che nella delibera di Giunta n° 000064 del 19/04/2016 che trattava gli stessi argomenti della delibera incriminata, Ceccarelli non ha votato, mentre ha votato nelle delibere precedenti e successive? E’ diventato prudente, oppure già in quella data, aveva avuto qualche avvisaglia?

Comunque sia, “Il Nuovo” è male informato. Quella che giace in Magistratura è una Querela di due privati cittadini! Il termine “semplicemente”, usato dal “Nuovo” è fuorviante, vuol far apparire che sia meno grave…..La querela c’è, questa è l’unica cosa certa! Oltre alla certezza che il fatto è avvenuto, ci sono le prove documentali. E nemmeno conta se i voti di Ceccarelli e della Zanotti non furono determinanti, è come dire: , gli ho sparato, ma tanto moriva lo stesso…... La domanda poi è legittima: perché nei successivi CC che trattavano la stessa materia, non solo non votarono, ma non parteciparono nemmeno alla discussione, come altri consiglieri che potevano avere un conflitto d’interessi? Lasciamo che la Magistratura faccia il suo corso, se c’è un fascicolo aperto c’è l’indagine, ma questo non significa che Ceccarelli sia colpevole.

Insomma, l’articolo a sua difesa de “Il Nuovo” conta come il due di coppe, a briscola, quando comanda bastoni! Anche perché nessuno ha puntato il dito contro il Sindaco, anzi, fin dall’inizio abbiamo specificato di essere garantisti. L’appunto era unicamente al silenzio del Sindaco e dell’Amministrazione sulla vicenda.

Essere garantisti non significa solo aspettare il terzo grado di giudizio, ma anche presentarsi davanti ai cittadini dicendo quello che si sa in merito, se non si sa nulla, si dice “al momento non ho comunicazioni ufficiali”, non ci si nasconde dietro a un giornale di cui si è soci! E allo stesso giornale non si chiede un’arringa difensiva.

Qualcuno ha fatto trapelare la notizia, non solo, ha anche fornito indicazioni precise, che dovevano fare i giornali? Far finta di non sapere? Se la cosa fosse avvenuta a parti politiche invertite, come si sarebbe comportata l’attuale maggioranza? Sarebbe stata zitta in angolino? Considerando il precedente di Medri nel 2008 nella vicenda molto minore di Ugo Baldassarri, si direbbe proprio di no, anzi! D’altra parte, se Ceccarelli è innocente, e ci auguriamo che lo sia, perché altrimenti sarebbe una vergogna per la città, qual è il problema? Anzi, meglio venga fatta chiarezza.

La cosa che ha dato fastidio un po’ a tutti, cittadini compresi, è il silenzio del Sindaco. Avrebbe dovuto convocare subito una conferenza stampa e comunicare “di non saperne nulla affidandosi con fiducia alla Magistratura”. Questo sarebbe stato molto apprezzato, invece questo silenzio, che tutt’ora continua, non fa altro che alimentare il sospetto.

N.B. le delibere d’indirizzo sono linee guida i cui effetti, a loro volta, potrebbero portare ad arricchimenti patrimoniali personali e/o parentali o ad altri, e potrebbero arrecare danni ingiusti ad altri, in questi casi possono esserci gli estremi per l’abuso d’ufficio. Di conseguenza chi partecipa alla deliberazione e le vota, sia in un senso che nell’altro, può incorrere nel reato di abuso d’ufficio.

L’articolo di legge 323 c.p. Nella nuova formulazione, pur contenendo ancora degli elementi di ambiguità, pone dei confini più definiti all’illecito penale, che ora risulta subordinato alle seguenti condizioni:

  • deve esserci l’intenzione di procurare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale (non si parla più del vantaggio non patrimoniale) ovvero arrecare ad altri un danno ingiusto,
  • – deve esserci la violazione di una precisa norma di legge o di regolamento, oppure essersi verificata la mancata astensione in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti;
  • la violazione o l’omissione di cui al punto precedente devono essere la causa dell’ingiusto vantaggio o del danno ingiusto.

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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