MISSION IMPOSSIBLE

Nel pomeriggio sono stato fermato da un pescatore, il quale mi ha voluto far notare un’altra voce spese di soldi pubblici, che gravita attorno al pianeta del Mercato Itticopescheria.

Ormeggiata praticamente inusata, a monte del ponte, in zona non idonea all’ormeggio, col pomposo nome di “ECOADRIA”, galleggia una spesa di almeno 200.000 euro, sostenuta con fondi pubblici stanziati dalla Regione. Chissà cosa succederà, quando in Regione arriverà la notizia, che la barca non svolge il compito per il quale sono stati spesi 200.000 euro di fondi pubblici.

Salì pure agli onori della cronaca, fotografata nel cantiere in cui veniva riallestita, per trasformare una vecchia barca per la pesca da posta in uno “Spazzino del Mare”.

Ora già la dimensione del natante, pensando che doveva pulire il mare, faceva subito pensare che era un po’ come voler vuotare il bacino della diga di Ridracoli con un cucchiaino da caffé, ma lo deve avere pensato pure qualcun altro, visto che a spazzare quella barca non ci ha mai pensato. Porta ogni tanto i dipendenti della Sanità, che devono fare le analisi delle acque agli allevamenti di cozze, oltre tutto “a pagamento”…

Il pescatore faceva anche notare che era stato approntato un piccolo rampone per raccogliere immondizia dal fondo, che però era nulla, a confronto della quantità industriale di rifiuti che giornalmente scaricano a terra le barche della pesca a strascico, rifiuti per il cui smaltimento devono anche pagare.

Bene, altri soldi pubblici mal spesi, che bello! Il pescatore, in un moto d’ilarità, mi ha detto: «Forse doveva raccogliere i preservativi galleggianti. Al giorno d’oggi non ci sono più. La pillola del giorno dopo ha cambiato le carte in tavola, rendendo obsoleta “ECOADRIA” ancor prima che cominciasse». Sempre merito degli “illuminati“.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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