CUI PRODEST IL NUOVO PARCHEGGIO DI VIA PROPERZIO

L’interesse parla ogni genere di lingua e interpreta ogni genere di personaggio, perfino quello del disinteressato

Dopo la rotonda “Ceccarelli” (sembra strano non ci sia in mezzo un’altra statua femminile… e altrettanto strano che non ci sia stata una pomposa inaugurazione, ma forse verrà fatta più avanti per la gioia degli ospiti degli hotel nelle vicinanze), abbiamo un nuovo mini parcheggio.

Intendiamo scrivere del nuovo parcheggio in Via Properzio. In tutto saranno sette posti circa, situato proprio davanti ad una banca. Ora ben vengano posti auto data la penuria degli stessi, ma dati i pochi posti disponibili nel caso di specie e il loro posizionamento, a noi sembra evidente che questi saranno usati per le esigenze della banca stessa e dei suoi clienti.

Per carità, tutto può essere legittimo e l’Amministrazione è libera di fare le sue scelte, ma si poteva chiedere un contributo a chi poi effettivamente ne avrà beneficio, un contributo che poteva essere di varia natura: diretto sull’opera, una tantum per le famiglie in difficoltà, una donazione alle associazioni di volontariato ecc. E comunque, finora, non si hanno notizie in merito.

Vogliamo qui ricordare che ben altre sono le necessità della città che non un piccolissimo parcheggio, non vorremmo venissero spesi soldi pubblici per necessità private.

Giacché ci siamo, parliamo delle due nuove rotonde: la “Ceccarelli” in Via Properzio e quella di Bordonchio. Saranno anche utili, anzi, ce lo auguriamo vivamente. Il dubbio nasce, non sulle due rotonde, ma sul modus operandi della Giunta. Sono state approvate con due diverse delibere, molto vicine tra loro, con costi per entrambe entro i 100.000 Euro (centomila), quindi non necessitavano del passaggio in Consiglio Comunale.

Il punto è proprio questo, perché due delibere? Forse per evitare la discussione in Consiglio e magari evitare possibili contestazioni? Oppure questa strategia di azione mira a voler approvare delibere di cui il cittadino non può saperne niente, per poi trovarsi i giochi già fatti?

Questo modo di agire, non sembra rientrare nella ormai chimeramente famosa “trasparenza”, e chi sapeva ben prima dell’approvazione delle delibere, ben si è guardato di comunicarlo alla cittadinanza.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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