CRUCIFIGE

Siamo quasi a metà della seconda legislatura del Kaiser, è giunto il tempo di tracciare un bilancio di questa esperienza.

Ricordiamo il clima di speranza che si respirava nell’ormai lontano 2009, quando per la prima volta a Bellaria Igea Marina, ci fu il netto cambio di maggioranza. Venivamo da due legislature in cui un centrosinistra litigioso, e per questo talvolta inconcludente, lasciava il posto a un centrodestra che già da un decennio scaldava i muscoli per questo storico avvicendamento. Dove è stata tradita questa speranza? Ad oggi, il clima che respiriamo nella nostra città fra la gente, è davvero cambiato?

Non è certo colpa dei cittadini di Bellaria Igea Marina avere un Sindaco come Enzo Ceccarelli: il Kaiser-Supremo.

Noi cittadini dobbiamo accettare la sorte e c’inginocchiamo al crucifige d’esser figli di codesto dittatore, ma chiediamo tempo. Non è piacevole sentirsi presi per i fondelli, ad opera di chi nelle campagne elettorali prometteva: democrazia, trasparenza, vicinanza ai cittadini, progetti strategici, per poi fare esattamente il contrario. Certo coadiuvato dal suo seguito in Consiglio Comunale, altrettanto colpevole di questa “non politica”, che si potrebbe meglio definire clientelare, con possibili abusi d’ufficio e conflitti d’interesse.

E’ sempre più probabile, sentendo alcune voci in città, che qualcuno un giorno o l’altro s’incazzi di brutto e, Dio non voglia, possa avvenire anche qualcosa di drammatico. A volte le menti esasperate da continui soprusi sul proprio lavoro, oppure sui propri diritti, cedono alla rabbia in un momento d’incontrollabile esasperazione.

Rosseggia la città al calar del sole, l’era ceccarelliana sta volgendo al termine, il suo dominio sulla città è talmente opprimente, da far rimpiangere Scenna, che si sa, non è mai stato amato in città.

Sorrido mestamente nel pensare a chi me l’ha fatto fare di lanciare strali contro il Kaiser-Supremo. Non è questione d’ideologia politica, lui forse non sa nemmeno il significato del termine “ideologia”, né sa che io non ho particolari orientamenti politici. Conosce la cosiddetta “coscienza”? E forse nemmeno sa che intendo solo affermare con forza il mio personale pensiero, quel personale pensiero che tanti hanno, ma che pochi in città si decidono a gridare con fermezza.

Sarà che i tempi son cambiati, ma quella città felice, solidale, spensierata che ricordo con un sorriso malinconico, non esiste più. Oggi è tutta spaccata al suo interno, nel tessuto sociale, nel lavoro, nei rapporti d’amicizia. Amicizie sempre più di facciata, sempre più d’interesse. Un tempo l’iniziativa di pochi portava il benessere a tutti, un tempo eravamo un paese. Oggi ci divide quello stesso benessere arrivato forse troppo presto, purtroppo da solo, non accompagnato da una cultura civica, da un senso di appartenenza, dal non pensare sempre e solo al proprio orticello.

Ceccarelli avrebbe dovuto vedere tutto ciò, considerare che il suo ruolo di Sindaco poteva influire sulla città, non nel senso del compito amministrativo, ma nel senso sociale. Forse la libidine del potere gli ha preso la mano, è riuscito nel difficile compito di creare opposte fazioni, non tanto politiche, ma di clientelismo, tra chi lo vede come un Semidio idolatrandolo, o si piega ai suoi diktat per ragioni di sopravvivenza, e chi invece combatte, non tanto lui, ma il suo metodico sistema che non prevede prigionieri.

Questo metodo ha disorientato anche chi un orientamento politico lo ha. È riuscito nel non facile risultato di farsi criticare da chi è di destra e da chi è di sinistra… vien quasi da dire: “Ma chi mai è Renzi?”…

Questo avviene sempre e solo quando chi ha il potere di decidere non guarda alla politica, ma solo agli interessi di qualche categoria, naturalmente categorie economicamente forti.

In fondo Ceccarelli non è un politico, ma un portatore d’interessi che esegue il compitino assegnatoli, nessun problema, se non la totale mancanza di democrazia.

Accettiamo il crucifige. Vorremmo solo che il prossimo Sindaco fosse il Sindaco di tutti. Un Sindaco che non ci ricordi la famosa, infelice frase del Kaiser-Supremo, “allontaniamo questa gente”… riferendosi a chi non lo avrebbe votato.

Parole che nascondono un cuore colmo d’odio e una piccola mente piena di paure.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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