OUTLET: UN DISASTRO PER TUTTA LA RIVIERA

Cerchiamo di analizzare quali motivi possono aver spinto gli “investitori” a scegliere Bellaria Igea Marina per l’insediamento del tanto discusso Outlet.

La posizione, non ci crederete, è “strategica”. E da cosa deriva questa posizione strategica di Bellaria I.M.? Quali sono i fattori che la rendono tale?

Il primo è che nessun altro Comune della zona lo gradisce, perché? Semplice, hanno già sperimentato sulla loro pelle, o meglio, sulla pelle dei commercianti, le conseguenze economiche e i lavoratori lasciati a casa dopo l’illusione di garanzia di impiego locale fornita da analoghe attività già sorte nei dintorni.

La valenza strategica di Bellaria I.M. è data dalla sua posizione attigua all’autostrada, ma soprattutto dal trovarsi sulla principale superstrada della riviera, asse primario di collegamento che congiunge Venezia, Ravenna e lidi ravennati e ferraresi, con Ancona, Pesaro, Fano e Senigallia.

Facendo stime molto, ma molto prudenti, calcolando che Venezia e Ancona, sono a distanze relativamente brevi da Bellaria I.M. e le altre località sono ancora più vicine e il tragitto percorribile in andata e ritorno in una sola giornata. Altresì considerando un numero limitato di alberghi (diciamo 2000), con una media di 100 posti letto. Supponendo che ogni albergo organizzi una visita tramite pullman all’Outlet delle grandi firme una volta alla settimana, con solo la metà dei suoi ospiti. I potenziali visitatori/clienti sarebbero circa 1.500.000 (un milione e mezzo) nei 120 giorni della stagione estiva.

Il calcolo dei posti letto è volutamente sottostimato, infatti gli alberghi sono circa 8.000, e non sono stati calcolati i campeggi, gli agriturismo, i villaggi turistici e gli appartamenti in affitto, altrimenti i posti letto globali salirebbero da 200.000 a oltre un milione. Inoltre non sono stati calcolati i residenti del circondario di Rimini, Cesena, Forlì, Faenza, Ravenna etc. e tutta la zona di Bologna.

Il potenziale giro d’affari è quindi enorme. È tutto qui il valore occulto dell – Outlet delle grandi firme -! Tutto questo suscita grandi appetiti… Già, ma a chi?

La McArthurGlen Italy, che possiede ben 5 Outlet in Italia con circa 800 negozi, rende noto che il numero dei clienti è aumentato a circa 20 milioni, con una frequenza media molto elevata per i clienti italiani che è di circa 6 volte all’anno. Il fatturato, solo per i turisti stranieri, supera i 200 milioni di euro ed è in forte incremento. Al tempo stesso fanno sapere che l’Italia è ormai al secondo posto in Europa per presenza di Outlet. Hanno poi escluso che vi sia la possibilità’ di nuove aperture in Italia (“Per noi, l’Italia è satura“).

Gli Outlet superano la crisi”, queste le parole che girano nel mondo dell’economia. Non lo mettiamo in dubbio, ma nasce sempre la domanda: sulle spalle di chi? Da sempre, ed è legge del mercato e dell’economia, per qualcuno che guadagna, c’è sempre qualcuno che perde denaro!

C’è poi un aspetto che nessuno considera: per attirare gente gli Outlet hanno bisogno di grandi eventi offerti gratuitamente ai clienti. Questo sta significare che i piccoli eventi (sagre paesane, fiere locali e simili) nelle cittadine limitrofe all’Outlet perderanno importanza, attirando sempre meno gente.

Alla fine scompariranno e con loro una parte vitale della cultura e del folklore che caratterizzano e rendono uniche le località.

Certamente il danno economico per le attività commerciali di Bellaria I.M. sarebbe pesantissimo, come quello di tutte le attività commerciali del riminese. Ma il Sindaco Enzo Ceccarelli (in arte il Kaiser), insieme all’Amministrazione, insiste per realizzare il progetto Outlet.

La domanda nasce spontanea: perché? Oltre agli evidenti interessi degli sconosciuti investitori e delle casse comunali, chi altro avrebbe da guadagnarci? Non riusciamo a capirlo…. A meno che non girino mazzette. In quel caso chi di dovere indagherà, altro non riusciamo a supporre.

Ma forse “l‘efficientissimo ed espertissimo” ufficio studi della Confcommercio di Bellaria I.M. con i suoi potenti mezzi, riuscirà a dimostrare che i commercianti della città sbagliano a non volere l’Outlet?! Allora forse gli stessi si convinceranno che è meglio suicidarsi subito, che non morire di una morte lenta e dolorosa…

La domanda rimane sempre la stessa: chi sono questi misteriosi investitori? Ma soprattutto, che origine hanno i capitali dell’investimento? Non vorremmo trovarci di fronte a un caso di lavanderia finanziaria, per poi ritrovarci davanti all’ennesima cattedrale nel deserto, dopo aver rovinato il commercio locale.

Ma potrebbe anche essere che tutto questo bailamme, sia solo un modo per distrarre l’opinione pubblica da altri argomenti ben più concreti e importanti. Magari il Sindaco Enzo Ceccarelli (il Kaiser), alla fine dichiarerà, di rinunciare all’Outlet in ossequio alla volontà dei cittadini, facendo la bella figura dell’integerrimo esecutore della democrazia…..


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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