IL CENTRO STORICO DI RIMINI RIPARTE CON PERPIU’

Ecco il primo progetto di Rigenerazione Urbana e Rinascimento Civile

Avanza la proposta progettuale promossa dal gruppo interdisciplinare Perpiù, per il progetto di Rigenerazione Urbana e Rinascimento Civile (RURC) per la via Giordano Bruno nel centro storico di Rimini.

Un progetto di rottura, che intende introdurre un processo metodologico innovativo e che sta muovendo i primi significativi passi. E’ proprio di questi giorni, in occasione dell’inaugurazione della mostra d’ArteAvanti “la rivolta del Bello”, presso la galleria Soleri, anche l’esposizione (di fronte all’hotel Duomo) delle tavole che illustrano gli sviluppi progettuali di valorizzazione dell’intera via. Un progetto urbano coordinato in linea con le più avanzate metodologie anglosassoni di rigenerazione, in virtù delle esperienze pluridisciplinari dei professionisti che costituiscono il gruppo.

Tra i protagonisti della proposta oggetto di studio anche l’architetto bellariese Cristian Gori, già artefice di interessanti proposte progettuali avanzate anche per la nostra città.

Architetto Gori, ci descriva un po’ questo progetto.

E’ un progetto che mira ad attivare un processo di Rigenerazione Urbana e Rinascimento Civile, da qui l’acronimo RURC, proprio per fronteggiare la decadenza dei centri città ed invertirne la tendenza.

Lei è uno dei componenti di questo gruppo come c’è arrivato a farne parte?

Conoscevo già l’architetto Bonizzato, che mi ha coinvolto in virtù del mio percorso specifico svolto sui progetti urbani realizzati per Bellaria I.M. nonché le esperienze dai convegni e seminari internazionali sui centri città in Europa o in America con Gecc Lab. Assieme alla sua collaboratrice, l’architetto Gladis Grossi e l’architetto Cecilia Rendina, abbiamo intrapreso proprio un anno fa questo percorso. Noi quattro costituiamo la componente urbanistica del gruppo, che si è occupata di concepire di fatto il Progetto urbano coordinato. Poi ci sono altre prestigiose figure professionali.

Quali sono gli aspetti più innovativi di questo progetto?

Innanzitutto c’è una forte partecipazione riguardo il desiderio da parte dei cittadini che vivono nella via Giordano Bruno di rigenerare, “dando vita” a questo importante asse del centro storico. L’aspetto più innovativo è l’introduzione delle metodologie proprie del progetto urbano anglosassone, che rappresentano un modo nuovo di operare in Italia. Non ci si limita solo all’aspetto fisico della riqualificazione delle città, ma anche ad innescare un virtuoso circuito con processi di sviluppo culturale, sociale, commerciale e ludico-ricreativo. Si tratta di coniugare la Civitas all’Urbs. recuperare parti urbane attraverso una progettualità capace di esprimere un “pensiero nuovo di città” e non una semplice attuazione degli indici edificatori. Di fatto recuperare i valori propri della cultura umanistica della città.

Quindi un processo operativo?

Un processo che individua un “pacchetto di progetti attuativi coordinati”, dove i singoli cittadini che possiedono abitazioni o attività sulla via diventano i protagonisti. Inoltre le proposte progettuali studiate, sono in perfetta sintonia con gli strumenti sovra ordinati. Questo progetto pilota di RURC, diventa lo strumento operativo per concretizzare le linee d’indirizzo del Piano Strategico e del Masterplan.

Quale sarebbe nello specifico il “pacchetto di progetti attuativi” proposti?

Al momento sono stati contemplati 11 progetti, a breve, media e lunga distanza di attuazione. Tra i primi progetti attuati o in corso d’opera vi sono: il Rilievo delle facciate svolto dallo studio Esageo di Rimini, la Mostra delle opere d’Arte Avanti!sta inaugurata proprio lunedì e la creazione di una Seneteca.

Cosa è la Seneteca?

Si tratta di costruire un luogo adibito ad incontri periodici, dove le risorse dell’esperienza degli anziani (da qui il nome Seneteca) possa essere acquisita attraverso i racconti dei protagonisti, sottoforma di storie raccontate in modo diretto o indiretto e trasmesse. Un luogo di vite vissute che comunicano le loro esperienze di antichi mestieri, tradizioni e saperi per dare linfa al futuro.

Gli altri progetti?

Gli altri progetti ipotizzati che potranno realizzarsi riguardano un Designer Light, ovvero la creazione di un sistema di illuminazione pubblica con fonti energetiche alternative, in grado di connotare formalmente la via. La creazione di un Museo diffuso di strada costruito sui tanti tesori storici-artistici presenti nell’area urbana. (Non dimentichiamo che sulla via Giordano Bruno insistono ancora i resti dell’antico teatro romano) Cosi come è in progetto il Recupero dell’Atelier dello scultore Morri e dell’intero complesso di Palazzo Lettimi, come importante area archeologica. Un altro importante progetto dal punto di vista urbanistico sarebbe la Connessione di via Giordano Bruno con via Cattaneo, coinvolgendo il cortile dell’ex istituto Alberti.

Aprire la città ad una relazione con l’Università. Il binomio Città-Università può contribuire a costruire una “nuova immagine ideologica” del centro storico di Rimini. Inoltre la valorizzazione con interventi di arredo delle Corti interne dei palazzi della via, nonché il poter dare seguito alla Riqualificazione delle facciate degli edifici che costituiscono la quinta scenografica urbana. In ultimo la creazione di un Portale per percorsi esplorativi spazio-temporali dentro la città. Un Portale che potrebbe coincidere come punto di accesso con il prestigioso Hotel Duomo.

Spieghi meglio questo progetto.

Attraverso le nuove tecnologie informatiche, è possibile mediante il proprio cellulare o Ipad o altri strumenti, strutturare una rete per costruire dei “percorsi virtuali” e far conoscere i valori presenti a Rimini nei vari periodi storici. Il visitatore diventa un esploratore a ritroso nel tempo.

Il progetto di RURC, quindi, intende proporsi come metodo innovativo che potrebbe estendersi anche ad altri settori urbani di Rimini e non solo?

Certamente, questo è l’obiettivo. Questo progetto pilota intende affermare tre aspetti significativi:

1- Intervenire sulle realtà urbane esistenti per riadattare gli spazi fisici ai nuovi stili di vita della contemporaneità globalizzata. Interpretare quindi lo spazio fisico come sede di relazioni per affermare le molteplici espressività della società

2- Concepire l’ambito d’intervento come un “Distretto urbano” gestibile in futuro in modo manageriale, in un connubio pubblico-privato

3- Comprendere il RURC come un vero e proprio strumento compositivo della città. Il Progetto Urbano come piattaforma operativa che permette di esprimere una progettualità in termini formali e normativi.

Quindi il RURC potrebbe trovare applicazione anche in molte parti critiche nella nostra realtà di Bellaria I.M.?

Certamente, il concetto di rigenerazione non si limita solo all’esistente edificato, ma deve essere inteso come riflessione sulla reinterpretazione di utilizzo di tutto il territorio. In termini urbanistici il RURC può rappresentare uno strumento efficace anche per la progettazione nel territorio periurbano e rurale ed operare anche nell’ambito paesaggistico.

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Un progetto innovativo che intende affermare un modo nuovo di fare progettazione urbana, di cui Bellaria I.M avrebbe estremamente bisogno. Il gruppo Perpiù, proprio in virtù della sua interdisciplinarità professionale, ha aperto con il progetto di via Giordano Bruno a Rimini, un nuovo modo di concepire l’urbanistica.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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