Perchè Parigi?

Profondamente addolorati per le sanguinose stragi terroristiche in Francia, nell’esprimere vicinanza e solidarietà alle vittime è però necessario riportare alla memoria alcune gravi vicende belliche che hanno visto protagoniste, recentemente – in medio Oriente – le forze armate francesi.

Poco meno di una settimana fa, due cacciabombardieri Mirage 2000 dell’Aeronautica militare francese, decollati da una base della Giordania, avevano distrutto un sito per la produzione e il rifornimento petrolifero nella zona sud-orientale siriana di Deir ez-Zor. L’infrastruttura, secondo le autorità di Parigi, era sotto il controllo dell’Isis ed era utilizzata per l’approvvigionamento di carburante per i mezzi impiegati dallo Stato islamico. Per intensificare l’offensiva francese contro l’Isis, il 7 novembre il presidente Francois Hollande aveva annunciato lo schieramento della portaerei a propulsione nucleare “Charles de Gaulle” al largo delle coste siriane.

Ai raid in Iraq, dal 27 settembre si sono sommati quelli in Siria, giustificati da Hollande con la “necessità di colpire terroristi che preparavano attentati contro la Francia”. I bombardamenti erano stati proceduti da decine di missioni ISR (Intelligence Surveillance and Reconnaissance) di ricognizione aerea e individuazione di obiettivi sul territorio siriano. A settembre, inoltre, secondo l’agenzia Associated Press, Parigi aveva avviato la fornitura di apparecchiature e di denaro a favore dei ribelli in lotta contro il regime di Bashar Assad che controllano cinque città siriane. Ufficialmente gli “aiuti” riguarderebbero attrezzature necessarie a ricostruire “pozzi d’acqua, panifici e scuole”, ma una fonte diplomatica del governo francese non ha escluso la consegna di sistemi radio e comunicazione e altre apparecchiature “non letali”.

La Francia ha pure sottoscritto un accordo di cooperazione militare con le forze armate libanesi per la consegna entro il 2018 di sistemi d’arma (caccia, navi, veicoli blindati e pezzi di artiglieria da 155 millimetri) per il valore di tre miliardi di dollari. Nel quadro dell’intesa, la Francia invierà in Libano anche 60 militari per addestrare le forze libanesi all’uso degli equipaggiamenti consegnati.  ( antonio mazzeo – agoravox.it )

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