L’EUROPA E IL MEDIOEVO

Solo adesso, sull’orlo dell’abisso, l’Europa cerca un accordo, o meglio, un accordo tampone: vogliamo scommettere che tra non molto tempo i tedeschi avranno ancora qualcosa da ridire?

Quegli stessi tedeschi che hanno dimenticato che negli anni ’50 alla Germania fu cancellato il loro debito estero! Ma non c’è bisogno di andare cosi indietro. Basta tornare alla caduta del muro di Berlino, quando la Germania Ovest ha dovuto inglobare la Germania Est, almeno per qualche anno i suoi conti facevano paura e gli è stato concesso di tutto.

Che i greci hanno truccato i conti per entrare in Europa lo sappiamo benissimo, sono anche stati consigliati da mamma Germania su come farlo, come sappiamo che con le Olimpiadi del 2004 hanno fatto di tutto di più e dato il colpo di grazia alla loro economia traballante, come è pur vero che se la giocano con noi per un’incollatura, in quanto a corruzione ed evasione fiscale, ma il rimedio non è affamare la popolazione e togliere le cure mediche ai bambini. Stanno letteralmente morendo e non per colpa dei politici di oggi.

Stiamo assistendo alla fine del capitalismo, il primo a cadere è stato il “capitalismo di Stato Sovietico” e ora il “capitalismo liberista”.

A questo punto occorre evitare di far la conta dei cadaveri e canalizzare tutte le energie verso un futuro diverso. Il futuro non può che essere “Stati Uniti d’Europa” (ma non a trazione tedesca). Questo vorrà dire avere le stesse regole sull’Economia, sulla Finanza, sulla Politica Estera, sulla Difesa etc.. Per partire occorre decidere sui debiti che ha ognuno. Un tempo più ampio per il rientro dei debiti, potrà essere concesso solo se poi si useranno le stesse regole per tutti. Ora ci dicono di fare i “compiti a casa”, ovvero fare quelle riforme che nel tempo portino, se non ad azzerare i debiti, perlomeno ad invertire la tendenza. Con la Federazione la casa diventerebbe l’Europa ed i compiti dovremmo poterli fare, non con le regole che sono decise a Roma, Berlino, Parigi etc, ma con quelle che si deciderà di adottare proprio con lo Statuto Federale. Questo vuol dire pensare ad un futuro diverso.

Il vero problema non è la Grecia, ma L’Euro e le politiche di austerità che sono coniate dalla stessa zecca e hanno lo stesso corso legale, anzi, hanno lo stesso scopo, quello di affermare sul Continente europeo un sistema di capitalismo selvaggio, che travolge diritti del lavoro, contratti, servizi, pensioni e scuola pubblica. Un modello americano a trazione tedesca, questa è l’economia dell’Euro. È riformabile? La vicenda greca di questi mesi dimostra di no. La questione non è il debito, un mese di quantitative easing con cui la Banca Centrale Europea finanzia il sistema bancario perché finanzi il debito, vale 70 miliardi; la Grecia ne chiede 7.

Il vero problema è la Germania con la sua mania egemonista, sia bellica, che economica e finanziaria, la Germania non riesce mai a stare nel suo giardino, ma le mire di espansione territoriale, o economico politica, prima o poi portano guai, la storia insegna, a partire dall’impero Romano, per finire con Napoleone e Hitler!

Non è un problema di soldi, la moneta si crea in un attimo se serve, sono le regole sbagliate il problema, infatti la BCE non può essere prestatore di ultima istanza, e mancando in tutta Europa la sovranità monetaria, tutto è affidato ai megagruppi finanziari che, logicamente, fanno i propri interessi.

Oggi in Europa per fortuna non si combattono più guerre con le armi, ma guerre commerciali e di finanza, non c’è da stare allegri, queste guerre fanno più morti di quelle combattute con le armi, nel senso che aumentano la povertà e senza operare vere riforme che coinvolgono tutta l’Europa, saranno molto più lunghe, anzi, senza fine.

Insomma. l’Europa è ancora nel medioevo, dove alle Signorie era tutto permesso.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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