CONTROLLI? VA BENE, MA A TUTTI

Il Mercato Ittico continua ad essere fonte di discordia, discordia che ha portato alla perdita di undici soci, discordia verso quei pescatori che non vogliono piegarsi al ricatto di pagare una tassa fissa per poter vendere il loro prodotto in quel luogo.

Infatti la tassa fissa di 200 € mensili viene richiesta a tutti coloro che si serviranno del mercato, indipendentemente dal numero di volte che ne usufruiranno e dal volume delle loro vendite.

C’è chi se ne servirà solo saltuariamente e pagare 2.400 € annui per un servizio non continuativo è, a loro avviso, un’esagerazione.

In effetti, a ben pensarci, corrisponde, per qualcuno, a quanto può rimanere in tasca in un paio di mesi e, al giorno d’oggi, con gli attuali chiari di luna, c’è chi proprio non può permetterselo.

Consideriamo infatti, che la somma versata da ognuno, è di ben 850 € più di quanto la società che ha in gestione il mercato paga globalmente per un anno di affitto di tutta la struttura, la quale, si badi bene, è stata costruita anche a spese loro, essendo i pescatori che ne dovrebbero usufruire, abitanti di Bellaria Igea Marina.

Cioè: il mercato, costruito a spese degli abitanti del nostro Comune per i pescatori, viene dato in gestione a diciassette pescatori, più Bellavista, che pagano 1550 € l’anno e chiedono agli altri pescatori 2400 € l’anno ad ognuno per usufruirne!

È vero, ci sono le spese, vanno tirate fuori in qualche modo, ma da che mondo è mondo, le spese di mercato vanno detratte da chi se ne serve, quando se ne serve, da quelli che si chiamano “diritti di mercato”.

Solo coloro che se ne servono in modo continuativo, pagano una quota annuale, perché, nel loro caso, diviene vantaggioso.

Questo avviene nei “Mercati Ittici all’Ingrosso” coi derivati delle aste che, ovviamente, devono essere giornaliere, al punto che se l’asta non viene tenuta, per ogni giorno viene applicata una penale e dovrebbe essere la stessa cosa anche per Bellaria Igea Marina, poiché il Mercato Ittico, nasce come: “all’ingrosso”.

C’è chi fa resistenza, che non si vuole piegare a quello che, a torto o a ragione, considera un ricatto e vuole usufruire della legge che consente la vendita diretta dall’imbarcazione stessa, ma a questi viene continuamente detto: “Vi manderemo i controlli…”

Bene, ma i richiedenti i controlli, sono a loro volta controllabili, certo godono di solida protezione, ma al giorno d’oggi, i notiziari fanno testo, si stanno scoprendo sempre più altarini, quindi anche loro non è che possano stare troppo tranquilli.

È a norma la struttura? Il fatto che non si tenga l’asta è insignificante? Il fatto che non ci sia raccolta di liquidi all’esterno va bene? Chi ci lavora è veramente in regola? È normale che un “Mercato Ittico all’Ingrosso” diventi a tutti gli effetti una pescheria?

I banchi di vendita, sono a norma considerando che sembra che un costruttore di tali banchi si sia rifiutato di costruirli con le caratteristiche che gli venivano richieste, perché le considerava non conformi alle regole previste?

Insomma, questo mercato, nato male, continua ad offrire spunti di critica e a mostrare ancora difficoltà di avvio, nonostante i continui proclami (tutti politici) di una situazione ottimale.

Poi il tempo è sempre galantuomo, vedremo come andrà a finire.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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