Fotheringay: Fotheringay

 

dome punta di palata 2 014“Melodia e storia

sulle ali della nostra ricerca.”

ranofornace ranina picciina

 

Fotheringay-Nothing More

fotheringay 3Il folk è stato più che un genere in Inghilterra, ma ha costituito una parte importante dell’identità musicale della civiltà britannica. La sua radice si perde nella notte dei tempi e si è espansa in tutto il mondo anglo-sassone, concentrando in terra d’Albione incantevoli espressioni di musica popolare.

Mentre l’Irlanda ha vissuto nella continuità la sua storia musicale, negli anni ’60/’70, l’Inghilterra ha visto la rinascita di quel sentimento musical-popolare (in parte interrotto), per mezzo di numerosi gruppi e cantautori, che identifica senza mezzi termini il livello estetico delle qualità interiori di questo popolo, al di sopra dei luoghi comuni spesso fuorvianti.

fotheringay sandy denny colore bella“Fotheringay” è la creatura musicale di Sandy Denny (voce, chitarra, pianoforte) e del suo compagno l’australiano Trevor Lucas (canto, chitarra), nata dalla rottura con i Fairport Convention all’apice della loro carriera, solo per avere più spazio come autori ed esprimere la forte personalità di lei, forse la più grande interprete folk inglese di sempre.
Il gruppo comprendeva anche Pat Donaldson (basso), Jerry Donahue (chitarra solista) e Gerry Conway (batteria).
Sandy Denny proveniva dai “Fairport Convention”, ne aveva segnato fortemente i connotati assieme a pilastri del calibro di Richard Thompson, Ashley Hutchings e Dave Swarbrick. La sua esperienza maturata negli ambienti underground londinesi volta sempre più alla ricerca di materiali più tradizionali era ormai arrivata ad un bivio, tanto da farle decidere di comporre un album indipendente, “Fotheringay” pubblicato nel 1970, nello stesso anno che usciva orfano di lei, il terzo monumentale dei Fairport C., “Full House”.

Fotheringay-Winter Winds

fotheringay 2“Fotheringay”, è il nome del gruppo e dell’unico album ufficiale preso in riferimento al titolo del brano composto dalla stessa Denny in “What We Did on Our Holiday”,  un lavoro appartato pregevolissimo, di attenzione emotiva e dolcezza, dove si alternano momenti splendidi di un folk-pop, filtrato dalla melodia di vecchie ballate celtiche, a contenuti più prettamente roots-rurali americani, sopratutto come tributo al “genere”. Nel complesso si presenta molto elegante, pervaso da una vena intimista di assoluto fascino dovuta dalla bellissima voce di Sandy ed agli arpeggi di chitarra acustica, considerando anche la presenza di due brani di Lucas dichiaratamente country-folk, uno di Gordon Lightfoot e uno di Bob Dylan, quest’ultimo ottimamente interpretato in uno stile meno spigoloso e più rotondo. Il registro del timbro di voce di Sandy non è dei più alti rispetto a molte sue colleghe, rimane più velato e roco, ma il suo canto detiene una sicurezza tonale e una forza espressiva incredibile.

fotheringay sandy denny 3Apre al piano la bellissima “Nothing More” firmata Denny, una ballata vellutata e orgogliosa, impreziosita dalle note della chitarra elettrica di Jarry Dunahue, rivela la morbidezza e la sicurezza dello stile vocale e musicale della Denny. “The Sea” è l’onda del mare cadenzata dalla ritmica della chitarra acustica sul canto delicato di Sandy, un brano in pieno stile Nick Drake. “The Ballad Of Ned Kelly” è il primo dignitoso brano di Lucas con chitarre e cori country, rimane piuttosto di “genere e ci porta negli USA. “Winter Winds” di Denny, ci riversa però  nell’universo  malinconico e trasognante di un folk rimodernato, fatto di semplicità e delicatezza lirica. “Peace In The End” di Denny /Lucas, è un altro roots lento ben arrangiato, ornato di slide guitar, con entrate e alternanze delle due voci e dei cori. Un brano che evidenzia l’interscambio fra il folk inglese col contry americano.

Fotheringay-The Way I Feel

fotheringay sandy denny suona 4“The Way I Feel” di Gordon Lightfoot, cantata da Lucas è eseguita più ritmicamente dell’originale, regge il confronto dell’insuperabile versione “westcoastiana” dell’eccellente songwriter canadese, sembra piuttosto un canto di guerra o un suo preludio, fra  cori, batteria, chitarra elettrica, fingerpicking e slide guitar. “The Pond And The Stream”, riconferma la vena soavemente melodica di Sandy, nell’orchestrazione di chitarre magistralmente arrangiate e nel suo inconfondibile canto, un piccolo capolavoro di equilibrio e misura strumentale. “Too Much Of Nothing” l’irriconoscibile brano di Bob Dylan, cambiato addirittura nella struttura armonica, assume qui le sembianze di un country-roots alla Grateful Dead di “American Beauty”. Termina con “Banks Of The Nile”, un pezzo tradizionale di  Dan McGonigle arrangiato dalla Denny e company sul registro mite e delicato che contraddistinguono tutte le interpretazioni della più grande cantante folk inglese degli anni ’60/’70.

fotheringay 1“Fotheringay” è un album figlio dei tempi, cade appunto all’inizio del “nuovo decennio”; suoni pieni e ammorbidimenti melodici che non sono patrimonio solo del new-folk, ma anche dell’art-progressive; fluidità armonico-melodica, cambi di stile all’interno del “genere” ne fanno un classico del folk elettrico inglese . Il disco rimane una  perla incastonata nella breve ma intensa carriera di Sandy Denny. Lei… così dotata e scomparsa prematuramente nel 1978 all’età di  trentuno anni, ha lasciato dietro di sè una testimonianza artistica dal peso inquantificabile, assieme a questo  immancabile album.  Consigliato ai nostalgici e agli amanti della grande folk.

rano 2Fotheringay-Banks Of The Nile

valutaz. ***** Pierdomenico Scardovi

 


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