Mi è capitata fra le mani la risposta di un dirigente dell’Amministrazione Comunale, ad una richiesta del Consigliere del movimento di Beppe Grillo, Christian Stacchini, in merito “all’iter di trattamento eccesso di percolato ex discarica Bellaria Monte”.
Dal tono della risposta del Dirigente, si evince una enorme volontà collaborativa, poiché, nonostante il consigliere di una forza politica che rappresenta appena ¼ degli elettori della città, abbia usato erroneamente il modulo di richiesta di accesso agli atti del cittadino qualunque, invece di quello del Consigliere Comunale, che non paga copia dei documenti richiesti (una questione questa veramente seria), il Dirigente generosamente risponde comunque. Come si può constatare dalla risposta che si allega in copia, la “rampogna” del Dirigente occupa, ovviamente, ben 3 dei 6 capoversi della missiva del Dirigente stesso.

Negli ultimi capoversi, che dovrebbero costituire la “ciccia” della risposta, viene spiegato al consigliere che il percolato della discarica (“la rubaza” liquida che cola da anni dalla putrefazione dei vecchi rifiuti indifferenziati), viene raccolta nella vasca del percolato sita nella discarica e, attraverso una condotta in PVC, immessa direttamente nella rete nera.
Presso il depuratore “la rubaza” ha quindi lo stesso trattamento delle acque domestiche e industriali (spero quelle consentite) a cui sono miscelate. Purtroppo nella risposta viene omesso di specificare quello che interessa tutti noi: se quei rifiuti siano stati analizzati dall’Arpa e che tipo di classificazione la stessa abbia attribuito.
La giurisprudenza tende a considerare il percolato “rifiuto pericoloso” fino a prova contraria.
Comunque, siccome il gestore dell’impianto risiede a Bruxelles (pardon Bologna), nel caso voleste saperne qualcosa di più, rivolgetevi là.

 

RIPRODUZIONE VIETATA © BELLIGEANEWS.IT