La paglia e il pagliaio; la distruzione dell’ecosistema marino

A volte sembra si dia risalto a sciocchezze per nascondere le cose veramente gravi.

Si parla, giustamente, di inquinamento, raccolta differenziata e tutto ciò che a questo è inerente….La eco-coscienza insomma, viene continuamente e, torniamo a dire, giustamente, stimolata.

Ma un grave, anzi, oserei dire, gravissimo problema, che da anni sta affliggendo il nostro mare, viene stranamente taciuto, nessuno ne parla e a chi ne parla viene, pare di proposito, prestata poca o totalmente nessuna attenzione.

Avviene che ormai da decenni, gli allevamenti di mitili (cozze) spargono per il mare tonnellate e tonnellate di incorruttibile plastica, che tappezza il fondo marino fino a ben oltre il limite delle acque territoriali (12 miglia marine dalla costa), danneggiando inevitabilmente tutte le forme di vita.

Quel mucchio di plastica nella foto, era impigliato nelle reti di un un’unica barca, e va sottolineato che erano reti da posta, non a strascico, per cui è stata la porcheria a cercare le reti, non viceversa.

Va comunque anche evidenziato, che la suddetta porcheria, non è prodotta dagli allevamenti di Bellaria Igea Marina, i cui addetti sembra che curino con più attenzione lo smaltimento e raccolta della rete delle calze che ancorano i molluschi, che in ogni caso, per il gioco delle correnti, finirebbe più a sud, ma certamente dagli allevamenti più a nord dove, evidentemente, tanta attenzione non la si ha.

Non si capisce come sia possibile che le autorità preposte continuino ad ignorare questo grave problema.

E intanto, guardando la paglia ed ignorando il pagliaio, continua la sistematica opera di distruzione dell’ecosistema…andiamo pure avanti così.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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