Il buco nero = il mercato ittico

 

bucoTorniamo a parlare del mercato ittico, anzi, più precisamente, della situazione attuale della vendita dei prodotti ittici nel nostro paese.
Il pesce continua ad essere venduto alla vecchia pescheria, mentre il nuovo mercato ittico, per ora, sta vendendo solo cozze e vongole.
Non si è ancora tenuta una vendita all’asta, cosa che, al contrario, è prevista dal bando con cui è stata concessa la gestione.

C’è, in effetti, il problema di avere una quantità sufficiente di prodotto per rendere appetibile l’asta ed attirare compratori, per risolvere questa carenza, diventa necessario farlo affluire dalle marinerie contigue. Per far questo, chi gestisce il mercato, deve riuscire a convincere i pescatori vicini a portare il pescato da noi, solo così arriverebbero anche i compratori.

Non è facile però, Rimini e Cesenatico hanno il loro mercato e noi, geograficamente, siamo proprio in mezzo, quindi chi viene da nord, è più probabile si fermi a Cesenatico e chi viene da sud, a Rimini.
Non abbiamo neppure il vantaggio di avere il mercato in posizione facile da raggiungere, in modo particolare per i mezzi pesanti, quindi anche questa voce viene a mancare.
Solo proponendo un vantaggio economico si potrebbe ottenere il desiderato afflusso, ma il vantaggio economico del pescatore non coincide con quello del commerciante, quindi se i pescatori venissero perché qui il pesce glielo pagano di più, i commercianti non verrebbero perché qui il pesce lo si vende troppo caro; è il classico cane che si morde la coda…

Resta comunque il fatto che la struttura non può rimanere un centro di raccolta e vendita di cozze, vongole e, quando ci sono, lumachine, perché così facendo non assolve al compito per cui è stata costruita e per cui ha potuto beneficiare dell’erogazione di fondi pubblici, quindi l’asta la si deve obbligatoriamente tenere e la si deve tenere tutti i giorni.
La situazione, come si vede, non è facile, se la cosa può soddisfare i gestori, che comunque si trovano un locale da sfruttare e per il quale pagano un canone ridicolo, non soddisfa, né la cittadinanza, che ha pagato una struttura ad uso privato, né la legge, che si trova di fronte ad una inadempienza.

Alla luce di tutto ciò, anche un esponente di un organo deputato ai controlli ha espresso questo parere: la pescheria sul porto è assolutamente non a norma, e questo per dichiarazione dell’Amministrazione stessa, quindi, basta che qualcuno decida di applicare semplicemente la legge e la pescheria sul porto potrebbe venir chiusa, con applicazione di sanzioni, seduta stante.
Il mercato ittico è inadempiente e, se si volesse, avrebbe non poche noie e ci andrebbe di mezzo anche l’Amministrazione, che anche se l’ha dato in gestione, ha comunque obbligo di vigilanza.

Questo è semplicemente quanto viene previsto dalle vigenti leggi, non un “accanimento” o disfattismo.
Ora attendiamo gli sviluppi e vediamo se ed in quanto tempo, si colmeranno queste lacune, come verranno colmate e per quanto tempo la cosa verrà tollerata.

 

 


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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