UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA

Al Senato è andato in onda l’ultimo (pietoso) spettacolo dei partiti populisti italiani.

Tutti contro tutti, e tutti si prendono i meriti di quanto fatto dal Governo Draghi, ma nessuno, tranne Fratelli d’Italia, ha avuto il coraggio di votargli contro! Come al solito le colpe sono degli altri.

Ha vinto il non voto: cose da manicomio (e poi si lamentano dell’astensionismo elettorale). Una crisi iniziata da Conte, proseguita dalla Lega, conclusa e certificata da Berlusconi.

Da mediatore – come si era proposto – a falco.

Eh sì, si vuole ricandidare come premier, una sorta di rivincita contro chi lo ha mandato a casa. Torneranno quindi le cene eleganti? Quelle cene che hanno fatto ridere tutto il mondo?

Politicamente, Conte, Salvini e Berlusconi, hanno avuto paura di essere schiacciati dall’azione moderata, ma ferma, del governo Draghi.

Il combinato disposto dice che tutto questo era stato preparato da tempo, aspettavano solo l’occasione che Conte, ingenuamente, gli ha servito su un piatto d’argento.

Tutti a casa per fortuna e si spera immediatamente, così che non maturino le pensioni dei parlamentari, almeno lo stato non dovrà mantenere degli incapaci, visto che alle prossime elezioni il numero dei parlamentari sarà ridotto di un terzo. Di loro saranno in molti a pentirsene, ma come al solito non tutti i mali arrivano per nuocere. Chi ringrazia è la Meloni, che è l’unica in grado di garantire un posto ai suoi candidati.

Molti danno per scontata la vittoria delle destre con Fratelli d’Italia primo partito, ma la cosa non è così scontata. Letta ha tenuto il punto su Draghi senza tradirlo e probabilmente lascerà perdere il M5S. Tornerà il vecchio amore/odio con Renzi che si rivolgerà alla sinistra moderata.

Del resto gli italiani avranno ben chiaro chi ha mandato a casa Draghi; su questo Letta giocherà tutta la campagna elettorale.

Il punto critico dell’ormai cronica ingovernabilità dell’Italia, risiede nella legge elettorale che non consente a un unico partito di governare da solo.

Sarebbe ora di ritornare alla famosa “legge truffa” di De Gasperi, che dava la maggioranza in Camera e Senato al partito che prendeva più voti.

Ahimè, non fu mai approvata.

La cosa divertente è che tutti vogliono governare, ma forse ancora non si sono accorti che in Italia, se vuoi liberati di qualcuno, basta metterlo al governo.

Viva il bunga bunga.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

1 Commento su "UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA"

  1. Fino a qualche tempo fa andavo al voto con convinzione, c’erano in lista uomini di diverse opinioni, ma statisti che sostenevano degli ideali. Oggi le liste elettorali sono solo elenchi di uomini privi di convinzioni e di buonsenso… oggi mi sento solo un povero elettore, uno sfigato come tutti, che andremo a votare un non si chi, ma soprattutto, non si sa che cosa farà del nostro paese.

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