ASPETTANDO MERCOLEDÌ

Mai, in Italia, un Presidente del Consiglio è stato acclamato come Draghi. Oltre all’Europa e all’America, che lo vogliono non solo adesso, ma anche per dopo le elezioni, anche la maggioranza degli italiani lo vuole!

Al di là delle personali tendenze politiche, c’è una moltitudine trasversale che vuole Draghi. Difficilmente potrà esimersi dal rimanere, con o senza Conte, troppi provvedimenti fondamentali per il presente, ma anche per il futuro bollono in pentola. La paura di tutti è che tutto si fermi.

Per fortuna ci sono dei parlamentari dell’M5S pronti a votare la fiducia a Draghi e lasciare il Movimento. È proprio una rivolta contro Conte, il quale non riteneva che il premier avrebbe dato immediatamente le dimissioni, dimostrando involontariamente tutta la sua inettitudine politica. Forse se n’è accorto anche Grillo, ed è probabile che molti dei rivoltosi pensino alla pensione di parlamentare che maturerà a Settembre.

La Meloni altro non sa dire che “al voto al voto”, ma è un atteggiamento platealmente opportunista. Forse si sente già Premier in pectore, e come al solito si dichiara pronta a governare. Certamente è facile e soprattutto comodo stare all’opposizione, è sufficiente criticare per trovare accoliti tra gli scontenti. Lei sembra avere un’idea imprecisa di cosa sia la destra. Forse conosce il sistema totalitario di certi governi, ma la “vera” destra è tutt’altra cosa.

Ci sono politici della cosiddetta destra, che nemmeno si accorgono di fare proposte di sinistra! Sarebbe ora di finirla con le ideologie e sarebbe anche ora che ci liberassimo delle definizioni “destra e sinistra”, inutili e ormai superate. Dovremmo avere un atteggiamento pragmatico e di realpolitik.

Conte ha fatto la sua cazzata, ma adesso anche Salvini sta per fare la sua. Appena saputo dei grillini rivoltosi contro Conte, ha subito chiamato zio Silvietto per mettere a punto la contromossa: mai più con il M5S e andare subito al voto. Bella strategia… ecco un altro che vuol mandare tutto a puttane.

Mi sono sempre chiesto se i politici ascoltino la gente e sappiano interpretare i loro bisogni e le necessità dello Stato. A quanto pare non è così, la perenne campagna elettorale italiana impedisce di occuparsi di cose serie. Tutto è sempre in funzione del voto e quindi del potere.

Con Draghi avevamo conquistato una certa credibilità sulla scena politica internazionale, nessun altro politico italiano ci sarebbe riuscito. Il rischio è quello di tornare a essere solo un’espressione geografica, come disse nel 1847 Klemens Von Metternich.

Allora cari Conte, Salvini, Berlusconi e Meloni, fateci vedere cosa siete capaci di fare, perché finora avete fatto solo casini.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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