MA QUESTA MACCHINA COMUNALE, FUNZIONA?

Di Giorgio Mosconi

Il nostro Comune viene da 20 anni di legislature ordinarie e basta uscire dai suoi confini per rendersi conto di come si sono mossi gli altri comuni rivieraschi in questi 20 anni trascorsi. Non vi sono le premesse per uscire da questa ordinarietà a casa nostra, o almeno così pare.

A parte i numerosi supporters acritici di questa Amministrazione, non certo utili a un giovane e ambizioso Sindaco che non può certo dire di non avere goduto di una certa benevolenza a 360 gradi, non si può a questo punto affermare che si vedono concreti segnali di svolta. Sembriamo condannati alla mediocrità. Non valgono le scuse delle poche risorse agli enti locali, perché c’è chi, a parità di risorse, ha fatto e sta facendo meglio.

Fuori dalla propaganda ci chiediamo se questa macchina che produce un volume di incassi pari a circa 30 milioni annui non possa essere gestita meglio. A meno che qualcuno pensi che meglio di cosi è difficile fare. Allora credo che quel qualcuno abbia dei problemi.

Non possiamo più gloriarci di primati di più di quarant’anni or sono quando la città trovò un forte spirito di coesione progettuale, uno spirito che va ritrovato il prima possibile, ma ci vogliono persone illuminate, non trombettieri vari!

Non stiamo a enfatizzare errori (cappelle!) che in sé non dovrebbero essere delle tragedie, ma questi errori sono comunque chiari segnali che vanno colti. Funziona questa macchina comunale? È pronta questa macchina a partecipare al “Risorgi Italia” di cui ovunque si parla? Nessuno ha la bacchetta magica, ma qualche segnale che si va nella direzione giusta bisogna che si veda.

È atteso un aumento di Pil del 5% a livello nazionale e i segnali si vedono tutti. La volontà di uscire dalla crisi pandemica con i conseguenti incentivi fiscali del Governo mostrano una grande reattività: non si trovano più ponteggi, le materie prime arrivano col contagocce e nonostante tutto ciò la gente vuole investire. Si attendono provvedimenti ad hoc per il turismo, ma noi saremo pronti per salire su questi treni?

Ad amministrare si possono rischiare anche figuracce, ma un Sindaco ha il dovere di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per evitarle. Ci sono importanti questioni di rapporto pubblico-privato da affrontare in questo comune per dare lo scossone, ma occorre trovare una forte coesione politica con la città. Non facendo campagne acquisti politiche, ma rivolgendosi alla città pulsante che produce, che vuole fare, che è ancora ambiziosa di appartenere a questa comunità ed intende ancora valorizzarla.

Si cominci dunque dalla macchina comunale, che non può essere gestita solo in maniera burocratica e si faccia leva su tutte le energie del nostro territorio. Non c’è più tempo e non basta essere giovani sindaci con un consenso che viene spesso da piccole cose. Bisogna dimostrare che 130 dipendenti e passa, e i 30 milioni di entrate si possono gestire meglio. Solo così si potrà avere un consenso convinto di tutta la comunità e si potranno raggiungere risultati che ci permettano di uscire da questa lunga e persistente mediocrità.

Non ci regali, signor Sindaco, altri 10 anni di basso profilo, lo faccia per favore nell’interesse di tutti e colga i tanti segnali che credo non sia difficile cogliere.

Giorgio Mosconi


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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