MORRONE & CECCARELLI LA STRANA COPPIA

Jacopo Morrone, il dominus della Lega per la Romagna, vorrebbe imporre Enzo Ceccarelli come candidato sindaco a Rimini. Evidentemente alla Lega mancano gli uomini.

Dopo aver imposto due assessori – di cui uno addirittura vicesindaco a Bellaria -, due perfetti sconosciuti nemmeno residenti, completamente avulsi alla realtà bellariese e il vicesindaco; un infermiere, con la delega al turismo, adesso Morrone, forte dell’esperienza bellariese, sceglie Enzo Ceccarelli quale candidato a Rimini. Scelte politiche che ci possono stare, ma ciò che stupisce è il ritratto che Morrone fa di Ceccarelli.

Morrone afferma che: «Quella di Enzo Ceccarelli è una candidatura civica. E’ un civico con il vantaggio di un’esperienza importante come amministratore, due mandati da sindaco di Bellaria Igea Marina, cui ha dato continuità con la vittoria di Filippo Giorgetti due anni fa. Ceccarelli è stato presidente dell’Unione Costa per diversi anni, conosce Rimini e conosce il turismo, è un imprenditore, sa valutare conti e bilanci. E’ un nome rispettabile, una persona capace, con esperienza. Può essere un buon punto di mediazione con le liste civiche, fornendo garanzie. La figura capace di far vincere il centrodestra a Rimini, come ha fatto per primo a Bellaria. Ora tocca ai partiti nostri alleati fare una valutazione».

Mamma mia Morrone! Da un deputato ci saremmo aspettati una valutazione realistica e senza errori. Prima di tutto Ceccarelli non è un imprenditore, semmai lo è la moglie, in secundis non è un civico, ma la cosa che più sconcerta, è quella della continuità con Giorgetti. Grave errore caro Morrone, i due sono in guerra fin dal primo giorno. Infatti – è cosa risaputa – Ceccarelli pretendeva la poltrona di vicesindaco senza nemmeno essersi presentato in una lista. Al tempo il buon Giorgetti minacciò (e ci andò molto vicino) le immediate dimissioni.

Che poi sia in grado di valutare autonomamente conti e bilanci è tutto da dimostrare. Definire Ceccarelli un civico è un paradosso. Per anni ha corteggiato l’UDC, poi Forza Italia, adesso Lega.

Ma la poca conoscenza di Morrone dei riminesi si palesa in un altro punto: i riminesi hanno sempre considerato i bellariesi come cugini di campagna, figuriamoci se voterebbero uno di Bellaria. Poi, caro Morrone, ci spiega quali sarebbero le garanzie che Ceccarelli sarebbe in grado di offrire?

Un consiglio Morrone: si occupi di Forlì, la realtà della riviera è complessa, ci vogliono personaggi autorevoli, non autoritari.

Negli anni 80-90 c’era un personaggio della vecchia DC (se non ricordo male), che pensava da Forlì di dettare la linea anche dalle nostre parti (era contrario all’autonomia della provincia di Rimini), poi è finito miseramente e nessuno si ricorda neppure il suo nome.

Ecco Morrone non faccia lo stesso errore.

Comunque caro Morrone, Lei ha tutta la mia solidarietà, non dev’essere stato facile avere uno come Ceccarelli perennemente attaccato ai cosiddetti per due anni. Si potrebbe pensare che candidandolo, Lei si sia tolto un peso per tornare a respirare liberamente.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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