COME PUÒ RISPONDERE IL COMUNE ALLE ESIGENZE TURISTICHE

Comunicato stampa del consigliere Alessandro Berardi

Bellaria Igea Marina ha fatto da oltre 40 anni la scelta di incentrare la propria economia solo sul turismo perdendo cosi, nel tempo, numerose attività di brillante imprenditorialità.

Ci si aspetta quindi che un assessore al turismo, per di più Vicesindaco, informi tutti i cittadini e non solo le categorie interessate, di come si intende affrontare la stagione estiva già iniziata.

Con i distanziamenti sulle spiagge e negli alberghi, i fatturati si ridurranno e i costi aumenteranno in maniera esponenziale. Non si sa quale sarà il destino dei dipendenti stagionali, ci aspettiamo una drastica riduzione delle assunzioni. Attendiamo il decreto, ma dalle indiscrezioni che trapelano a livello nazionale e regionale, ci sembra si brancoli nel buio pensando a soluzioni impraticabili da noi.

Il turismo di bassa stagione, sport ed eventi, è praticamente perduto. Il turismo degli anziani in gruppi, che incide sensibilmente sulla nostra tipologia di offerta turistica, è sostanzialmente perso.

Si è da sempre lavorato con prezzi stracciati, non è pensabile ritoccare nuovamente l’offerta. A questo punto sorge spontanea una domanda: apriranno gli alberghi di fronte a questo scenario che li porta ad assumersi grossi rischi di robuste perdite di esercizio?

Come sappiamo a Rimini gli affittuari sono circa il 50%, a Bellaria Igea Marina meno, ma il problema c’è: come potranno pagare gli affitti e come potranno economicamente gestire le strutture anche nel caso l’affitto venisse abbuonato da locatori lungimiranti? Vorranno gli affittuari gestire l’esercizio con presenze più che dimezzate e con il timore di trovarsi contenziosi con i clienti, col personale, oltre ad un forte rischio di impresa?

Lo Stato e la Regione possono lavarsene le mani adducendo il pretesto che sono trattative fra privati? Gli affittuari buoni pagatori che in ottobre, in occasione del rinnovo, hanno rilasciato al locatore fidejussioni bancarie a prima richiesta, dovranno adire al giudice per annullare quegli impegni relativi agli affitti che si erano assunti per una situazione commerciale normale e non pandemica? Quanti proprietari vorranno aprire pensando all’arrivo dei Nas, della Polizia Municipale, ai possibili contenziosi con il personale/sindacati e clienti, col calo dei fatturati, oltre a tutti i rischi già citati?

Molti da me sentiti stanno pensando di saltare un giro! In questo caso bisognerà pensare a un fondo esplicitamente dedicato a tutta la filiera turistica che tutt’oggi non esiste. Nel nostro comune, molto sbilanciato sulla produzione di turismo, sarebbe davvero indispensabile. La formula del prestito in base al 25% del fatturato dell’anno precedente non funzionerebbe, perché la perdita di esercizio è praticamente scontata.

Nel caso venissero proposti interventi statali o regionali che lasciassero intravedere una minima possibilità di gestione più sicura dell’investimento, ovviamente a fondo perduto, si potrebbero integrare i redditi che si preannunciano col segno meno e permettere così le riaperture. Diversamente, ha il nostro comune una task force per venire in aiuto agli operatori riguardo alle esigenze che si manifesteranno?

Le risorse per il turismo si sono appaltate ad una società che si occupa, forse nemmeno tanto bene, della sola promozione turistica, ma vi sono temi che in questo momento precedono di gran lunga la promozione. Su questa forse ci aiuterà lo Stato coi bonus ecc. I nostri clienti italiani, e mi ripeto, li conosciamo bene sappiamo come raggiungerli. Ma il vero tema è: ci saranno le condizioni per poter tentare di lavorare?

Su questi numerosi interrogativi ci attendiamo le risposte dal nostro Assessore al turismo e dal Sindaco. Quando arriverà il decreto dovremo essere già pronti, perché sappiamo già che le risposte in esso contenute saranno insufficienti.

Alessandro Berardi


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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