LA TEMPESTA PERFETTA

Commissioni, sottocommissioni, Task force. Praticamente un esercito di tecnici burocrati sta delineando come incasinarci la vita nella fase 2: la convivenza con il virus.

Il solo immaginare sale ristorante con camerieri che servono con i DPI obbligatori, fa pensare se sia il caso di mettere in gioco tutto il know how che abbiamo acquisito in questi decenni, oppure approfittare di questa “tempesta perfetta” per mettere in opera quello che ogni volta nelle riunioni di settore ci ripetevamo: “bisogna fermarsi per un anno, reinventarsi e riposizionarsi”.

Dopo le mucillagini abbiamo sempre accettato compromessi al ribasso pur di avere le auto nel parcheggio, l’uno a discapito dell’altro. È una componente che abbiamo nel DNA, non nascondiamocelo. In questi giorni passati in casa, ognuno s’è fatto il proprio piano d’azione, ma poi, quando a fianco ci si mettono i costi parte la domanda: ma ne vale la pena per uno o al massimo due mesi? Non dimentichiamo che al 30 gennaio il Consiglio dei Ministri ha deliberato 6 mesi di rischio sanitario, perciò arriveremo a fine luglio.

Sicuramente è arrivato il momento di fermarsi e riposizionarsi, decidere quale dovrà essere il nostro target ed iniziare un percorso che ci renda al più presto aggressivi sul mercato scelto.

Negli ultimi anni ho sempre trascorso le vacanze nei luoghi più frequentati di Spagna e Grecia tanto per capire. Unendolo all’esperienza estiva a casa nostra, dove da sempre sono nel settore, ho capito che il punto di svolta da cui partire è lo stravolgimento della spiaggia. Se analizziamo bene anche gli attuali ospiti, la maggior parte del tempo la trascorrono in spiaggia: il bagnino diventa il loro punto di riferimento.
Sole, mare e sabbia, questi sono i 3 elementi che ci hanno portato fin qua e saranno sempre loro a permetterci di ripartire. Forse siamo rimasti troppo legati al vecchio modello.

Qui si potrebbero aprire un sacco di discussioni, ma ora non è il momento, ora servono soluzioni. Anche le istituzioni sovracomunali che hanno sempre messo lacci e lacciuoli devono lasciare carta bianca e permettere di riprogettarsi senza tanti vincoli.

Il turismo è la nostra linfa vitale, tutto ruota attorno a questo settore. Chi ha inventato il modello attuale dopo la guerra si è indebitato non poco per portarci al livello attuale, facendoci fare anche sacrifici personali. Ricordo che negli anni ‘70 in estate vivevamo quasi tutti nei garage, tutto dipende se siamo pronti ad uscire dalla nostra “zona di comfort”.

Massimo Bordoni


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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