LA COLONIA ROMA, LA DARSENA E L’AGORA’

MASTERPLAN DEL PORTO TURISTICO

Il Circolo Nautico affida agli architetti Gori e Pompili un progetto

per unire la città

L’associazione del Circolo nautico di Bellaria Igea Marina, rappresentata dal presidente Nicola Ianniello, ha conferito l’incarico agli architetti Cristian Gori ed Enzo Pompili del Coworking Studio di elaborare un’idea progettuale inerente la riorganizzazione del porto turistico area colonia Roma di Bellaria Igea Marina. Si tratta di un vero e proprio masterplan che l’associazione intende sottoporre all’attenzione dei candidati sindaci, auspicando di promuovere una riflessione che possa condurre alla riqualificazione dell’ambito portuale.

L’interessante proposta affronta un tema di fondamentale importanza per il futuro della città, in un’area che noi di Belligea abbiamo sempre richiamato all’attenzione.

Cogliamo pertanto l’occasione per entrare nel merito del progetto interpellando gli autori del masterplan.

Architetto Pompili, come nasce questo progetto?

Questo masterplan nasce con l’intento di promuovere un percorso urbanistico che incentivi la riflessione, ponendo come primo obiettivo la definizione di un disegno organico unitario, attraverso il quale coordinare le funzioni e una qualità estetica formale della morfologia del tessuto urbano dell’area portuale di Igea, ambito colonia Roma.

In questa prima fase non si entra ancora nei tecnicismi idraulici delle opere marittime.

(Pompili)- Come primo stadio è necessario partire da una analisi e da una definizione dei contenuti con cui si cerca di dare seguito a tre obiettivi urbanistici: la centralità dello spazio pubblico, la creazione di nuovi servizi per la città, il recupero e la valorizzazione del tessuto urbano coinvolto. Gli aspetti tecnici ingegneristici delle opere marittime verranno presi in esame in una fase successiva.

Ma l’idea di una darsena da 300 posti è naufragata nel vostro disegno.

(Pompili) – Tutta la riflessione progettuale viene impostata su due premesse:

a) l’ipotesi di una darsena da 250-300 posti barca da realizzarsi in mare aperto è stata accantonata in quanto una simile soluzione comporterebbe l’alterazione delle correnti con conseguenti fenomeni di erosione costiera. Riteniamo quindi più opportuno concentrarsi su un porto marittimo-turistico di dimensioni più ridotte.

b) la convinzione che nel processo di riqualificazione dell’ambito portuale lato Igea Marina si debba necessariamente coinvolgere l’intero complesso della colonia Roma.

Architetto Gori, ci descriva sinteticamente il progetto elaborato.

Questo progetto si concretizza in otto punti attraverso i quali si esplicitano e si configurano le logiche urbanistiche.

1- Individuazione di una nuova area per servizi di rimessaggio con struttura abitativa per club circolo nautico e parcheggio di 60-80 posti auto per utenti portuali, da collocarsi in corrispondenza dell’area su cui sorgeva il Chiar di Luna.

2- Realizzazione di un porto turistico per 120-140 posti barca, la cui struttura andrebbe collocata all’interno dell’attuale perimetro delimitato dalle scogliere e dalla banchina destra dell’attuale ingresso al porto.

3- Realizzazione di una torretta belvedere in corrispondenza dell’estremità a mare della banchina lato destro del porto, come meta conclusiva del camminamento perimetrale del porto turistico.

Questo elemento architettonico permetterebbe di beneficiare della vista dal mare dell’intera zona portuale di Bellaria Igea Marina.

4-Creazione di un agorà sul mare prospiciente la parte centrale della colonia Roma, munita di cavea per eventi.

5 Lieve traslazione di un tratto di via Pinzon al fine di razionalizzare e sfruttare in modo più efficiente la morfologia del tessuto urbano.

6- Creazione all’interno del parco della colonia Roma di un percorso pedonale in corrispondenza di viale Ovidio. Si originerebbe così una connessione fisica e visiva tra il corso di Igea e il porto.

7- Creazione del varco a mare, rivalorizzando ed esaltando la parte di parco che assume il ruolo di perno organizzatore dell’intero ambito urbano.

8- Individuazione di nuovi parcheggi in prossimità degli assi stradali di via Carducci e via Properzio.

Ovviamente questo implica il coinvolgimento della proprietà della colonia Roma.

(Gori) – Certo, in qualità di architetti chiamati a proporre una soluzione urbanistica, abbiamo cercato di interpretare la riqualificazione di questo ambito immaginando una composizione urbana che possa esaltare reciprocamente gli spazi pubblici portuali, urbani e gli spazi di pertinenza privata. Con la soluzione che abbiamo ipotizzato si viene di fatto a comporre una organicità tra l’edificio monumentale della colonia, il parco, l’agorà, la porzione di spiaggia libera (Polo est) e il porto turistico-marittimo.

È fuori di dubbio che la proprietà privata è inviolabile e per poter dare seguito ad una riqualificazione organica è necessario interpellare i proprietari.

Ma un eventuale non coinvolgimento della colonia Roma penalizzerebbe ogni genere di soluzione.

(Gori) – La colonia Roma è un edificio di altissimo pregio per Bellaria Igea Marina, e non solo per il suo valore storico, ma anche architettonico. Una monumentalità classicista che struttura la propria immagine formale attraverso i linguaggi semantici di due correnti artistiche degli anni venti. Il “barocchetto” romano e la scuola milanese del Novecento di Bontempelli. Un connubio di aspetti formali rintracciabili negli alberghi suburbani di Sabbatini nei quartieri di Montesacro e della Garbatella a Roma e nella “Ca Bruta” di Giovanni Muzio a Milano.

C’è anche un forte riferimento alla Metafisica di De Chirico.

(Gori) – Assolutamente sì, l’ampio spazio che si crea all’interno dell’emiciclo della planimetria ad M prospiciente l’arenile, determinava a suo tempo una vasta piazza sul mare. I Metafisici, De Chirico in primis, riponevano nello spazio della piazza una forte attenzione come luogo centrale di ogni forma di insediamento umano. È proprio da questo valore intrinseco che abbiamo preso spunto per impostare tutto il concept progettuale della nostra proposta.

Architetto Pompili, questa idea di progetto potrebbe realmente essere l’occasione per Bellaria I.M. di colmare una lacuna quale la mancanza di un porto turistico?

Non solo, ma si verrebbe ad affermare la centralità del porto come elemento di saldatura tra Bellaria e Igea. Si unirebbero realmente due parti di territorio ad oggi ancora distinte.

Architetto Gori, ritiene che questa idea di progetto sia destinata a rimanere solo un’idea?

Speriamo di no. Come ho ripetuto più volte, gli architetti si devono esprimere attraverso il disegno, in quanto unico strumento che consente di tradurre la riflessione concettuale nella definizione fisica dello spazio architettonico e urbano. Questo masterplan è il primo tassello, serve a definire l’idea, comunicarla e verificarne la fattibilità.

Con questa proposta, come ha ricordato il presidente Ianniello, vorremmo riaprire la riflessione sul tema porto-asta fluviale. Speriamo questo possa avvenire, allargando il coinvolgimento anche ad altri tecnici locali.

Da troppo tempo Bellaria Igea Marina è immobile sulla querelle del porto turistico, non è più tempo di polemiche e battute sarcastiche. Ci auguriamo che questa proposta avanzata alla città, diventi davvero l’inizio di un percorso operativo. Speriamo che tempi infelici dell’archistar Tognoloni finscano con il mandato Ceccarelli. Di qualunque colore sarà la nuova amministrazione vorremmo ci fosse da parte loro l’impegno di affrontare il tema porto. Poter disporre di un masterplan (che noi di Belligea riteniamo meritevole di attenzione) potrebbe essere un primo e significativo passo.

Potrebbe permettere inoltre di poter discutere con gli enti sovraordinati per trovare dei punti di sintesi sulla definizione di eventuali procedure normative che attualmente impediscono ogni genere di sviluppo, ma potrebbe anche essere di ausilio per concorrere ad eventuali finanziamenti da parte dell’amministrazione.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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