L’ASTUZIA IN POLITICA

Qual è la differenza tra dittatura e democrazia?
Nella prima la prevaricazione è implicita,
nella seconda invece è rimessa all’ipocrisia e alle evoluzioni dialettiche dei praticanti.

Comizi, incontri, promesse e programmi, questo il classico svolgimento delle campagne elettorali.

Nulla c’è di concreto. I programmi e gli argomenti sono e saranno simili, ma nessuno spiegherà nel dettaglio cosa farà e come intende farlo; quindi tutto rimane aleatorio. Se va bene i programmi che saranno presentati come meraviglie, verranno realizzati al 30%, e nemmeno come sono stati presentati.

Le vere promesse – quelle che non si possono dichiarare apertamente – viaggeranno sottobanco, saranno vaghe, indefinite; non fatevi illusioni. Solo quelle già decise e fatte a chi conta avranno importanza.

Gli incontri.

A farla da padrone sarà chi userà al meglio la dialettica, come l’incantatore di serpenti usa il flauto.

Dialettica che più raffinata e quindi meno comprensibile sarà, più applausi da chi del comizio non avrà capito quasi nulla riscuoterà.

Gli incontri saranno particolarmente confidenziali e l’intento dei politici sarà quello di farvi sentire importanti, portandovi credere che la vostra opinione sia importante e sarà ascoltata.

Tutti i politici, gli opinionisti, i simpatizzanti, saranno attivissimi, li troverete ovunque. Addirittura qualcuno vi farà visita parlando di altro e accennando solo brevemente al vostro voto.

Qualche politico dirà anche cose sensate, ma non sarà ascoltato. Le persone desiderano vivere di illusioni, che diverranno chimere nei seguenti cinque anni.

Nel segreto dell’urna il vostro voto non andrà a un partito, ma a una coalizione d’interessi. Insomma, firmerete la solita cambiale in bianco che potrete pagare in comode rate mensili.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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