UN ARTICOLO DI OTTOPAGINE

Un articolo di Ottopagine che riportiamo intregrale.

Stiamo simpatizzando per Filippo Giorgetti. Direte cari lettori che è un paradosso. L’abbiamo messo nel gruppo dei soliti noti di cui non se ne può più, ovvero: i Ceccarelli, i Medri, i Neri, i Giovanardi. Invece ora, no. Vogliamo salvare il soldato Filippo! C’è simpatico, sul serio. Ha tenuto alta la bandiera di Forza Italia, anche ora che non sembra di gran moda; da mesi e mesi sta sgobbando per far capire a tutti che lui deve essere il prossimo sindaco. Ha rinunciato a un posto in giunta riservandosi il ruolo di presidente del consiglio prendendo elegantemente le distanze da Ceccarelli e per non condividere la pochezza dei suoi amici di maggioranza. Ha tagliato nastri a destra e manca, fatto discorsi ad ogni ricorrenza pubblica, cercato di non inimicarsi gli amici della parrocchia andando con deferenza a tutte le messe comandate e ora cosa succede? Che succede? Il sindaco, che dal 26 maggio sarà un signor nessuno (ci piace ricordarlo), non lo vuole. Non si fida! L’ha chiamato nei giorni scorsi per dirgli che lui non va bene e che dovrebbe aiutare, proprio lui, il ragazzo benedetto a suo tempo dallo stesso Berlusconi, a cercare un candidato diverso, magari civico. No, non va bene! Filippo ribellati. Ti sei fatto un mazzo che mai da dieci anni portando il tuo peso per far eleggere per ben due volte quell’ingrato di Ceccarelli e ora questo personaggio al capolinea vuol dettare il gioco e dare le carte. Noi tifiamo per te. Innanzi tutto, anche se non ti voteremmo mai, perché sei meglio di Ceccarelli sotto tutti i punti di vista e poi perché la costanza va premiata anche quella degli avversari. Non mollare.

Prima nota: gli articoli di Ottopagine non sono mai firmati. Proprio non ci siamo, l’anonimato non è una cosa seria né è affidabile.

Seconda nota: Non è solidarietà per Filippo Giorgetti, ma è puro mercimonio per tentare di accaparrarsi i voti di chi simpatizza con Filippo. Se questa è la loro politica, lasciamo perdere.

La foto che abbiamo messo, ha un significato preciso:

  • L’uomo offre al cane l’osso della zampa che gli ha appena tagliato. E’ metafora della gratuità dei gesti come sono intesi al giorno d’oggi

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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