QUEL RAMO DEL LAGO DI LUGANO CHE VOLGE A LEVANTE TRA MONTI E MONTICELLI

In un paesello tra i monti e i monticelli che si specchiano nel lago di Lugano sulla sponda italiana, avvengono fatti che dalle nostre parti sembrerebbero impossibili.

Venerdì 1 marzo, è stato arrestato il sindaco di Valsolda, Giuseppe Farina, 68 anni. In manette anche il socio di maggioranza del suo studio di progettazione e direzione dei lavori Silvio Lamberti e sette privati residenti in paese – tra i quali un cittadino tedesco – accusati di corruzione.

A Valsolda, per poter costruire, era necessario passare, mazzetta alla mano, per lo studio di progettazione di cui era socio il primo cittadino. Una lunga attività di indagine da parte della Compagnia della Guardia di Finanza di Erba, con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di portare alla luce un quadro di corruzione nel piccolo paese di poco più di 1500 abitanti nella provincia di Como, sul lago di Lugano.

Le indagini, infatti, hanno individuato un giro di mazzette e di nero, con cui, chi voleva costruire in paese, “incentivava” il sindaco a concedere il permesso. A questo vanno aggiunte le commesse per progetti e lavori, che negli anni hanno fatto aumentare esponenzialmente il giro d’affari dello studio Farina/Lamberti. Fino al 2011 – anno in cui Farina è diventato per la prima volta sindaco – era di circa 70mila euro, nel 2017 era quantificato in circa 150mila euro.

Insomma, il sindaco di Valsolda, in violazione del dovere di astensione in presenza di un palese conflitto di interessi tra il ruolo di titolare di uno studio professionale di progettazione e direzione dei lavori e la funzione di sindaco, è accusato di avere ricevuto, nel corso di tutto il 2018, in concorso con il socio dello studio, denaro e la promessa di ulteriori erogazioni, a fronte del rilascio di concessioni.

Nel corso delle indagini si è accertato che la scelta dei privati (attualmente indagati) di affidare i vari incarichi allo studio di progettazione e direzione dei lavori facente capo al sindaco e al suo socio, ha fatto parte dell’accordo corruttivo. Posto che i committenti si sono affidati allo studio in questione, in quanto hanno potuto (fondatamente) contare sull’influenza del sindaco di interferire nelle scelte urbanistiche del Comune e nel relativo procedimento amministrativo, nonché sul potere del medesimo di orientarne l’esito.

Insomma, in paese le voci si susseguivano: per poter costruire sul territorio si doveva passare dallo studio di progettazione del sindaco.

Dove vogliamo arrivare? A capire se qui da noi possa capitare qualcosa del genere (non certo a carico del sindaco, che non è, né progettista, né costruttore). Però, da tempo, qualche voce in questo senso circola. Cioè che ci sia uno studio a cui tanti si rivolgono perché pare che così facendo il progetto imbocchi una sicura corsia preferenziale. Addirittura, alcuni clienti, prima si rivolgono al proprio studio, si fanno fare il progetto, poi, su consiglio del loro stesso progettista, lo portano in questo studio particolare per avere così la certezza che il progetto passerà. Non solo, ma hanno anche la garanzia di ottenere i finanziamenti necessari.

Risulta anche che sia l’unico studio che negli ultimi dieci anni abbia notevolmente incrementato il proprio lavoro, mentre tutti gli altri studi tecnici della città sono in crisi e qualcuno ha addirittura chiuso. Uno dei progettisti dello studio è anche consigliere comunale di maggioranza.

Ecco, non vorremmo si venisse a scoprire che ha goduto di corsie preferenziali. La cosa sarebbe gravissima; da codice penale, tanto per capirci.

Tante sono le domande che girano negli studi tecnici: i consiglieri di maggioranza lo sanno? Sono complici? Oppure tutto avviene a livello di uffici comunali e dirigenti? Non sappiamo rispondere. Di certo un’inchiesta della Magistratura potrebbe portare a sorprese incredibili.

Basterebbe comparare quanti e quali progetti di quello studio sono stati approvati con quelli degli altri studi. Specialmente quelli in deroga…

Anche in virtù del fatto che quel dirigente ha spesso collaborato privatamente con quello studio prima di assumere l’incarico in Municipio.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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